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Voci dall'interno | L'AlbinoLeffe e il sequel de "La strana coppia"

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Quando uscì nel 1968, il film "La strana coppia" riscosse subito un gran successo di critica e botteghino. Felix e Oscar nonostante fossero due persone agli antipodi si completavano a vicenda formando un mix semplicemente inarrestabile che gli permetteva di risolvere anche le questioni più spinose ed intricate. E' lecito chiedersi se a più di quarant'anni di distanza il regista Gene Saks per un possibile sequel della famosa pellicola avrebbe rimpiazzato i compianti attori Jack Lemmon e Walter Matthau con il nostro direttore sportivo Simone Giacchetta e con l'allenatore Massimiliano Alvini.

altIl primo, anconetano doc, non ha bisogno di grandi descrizioni. Un passato da protagonista nel calcio che conta (per referenze chiedere a chiunque capiti a tiro per le strade di Reggio Calabria) ed un futuro radioso nella sua nuova veste di dirigente dall'alto della sua grande conoscenza delle dinamiche calcistiche, come già dimostrato convincendo giocatori di rilievo ad accettare la destinazione AlbinoLeffe preferendola ad altre piazze prestigiose ancor prima dell'ufficializzazione del ripescaggio.

Il secondo, nativo di Fucecchio in provincia di Firenze, da buon toscano è un gran cultore del Palio di Siena oltre ad essere un self-made man. Quello che il buon Signore non gli ha dato in termini di capacità palla al piede gliel'ha restituito con gli interessi per quanto riguarda tenacia, intelligenza pallonara e abilità nel coinvolgere chiunque gli giri intorno. Queste caratteristiche l'hanno reso capace di compiere vere e proprie imprese sportive come la cavalcata (con campionati vinti annessi) con il Tuttocuoio dalla Promozione fino alla Lega Pro. Facile azzardare paragoni con Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, a cui lo lega un bel rapporto di amicizia. Lo è meno quando il metro di confronto è il "suo" DS.

Uno tranquillo, l'altro esplosivo, uno diplomatico, l'altro sanguigno, uno lungimirante, l'altro all'apparenza più istintivo, ma sempre perspicace. Ciò che li accomuna è un'intelligenza ed una capacità di leggere le situazioni fuori dall'ordinario che ha permesso alla compagine orobica di veleggiare in acque tranquille, chiudendo al giro di boa in una posizione di centro classifica.

L'azzardo di affidarsi probabilmente per la prima volta nella sua storia a due figure di comando completamente "forestiere" sta pagando i suoi frutti e la coppia pare essersi calata alla perfezione, quasi in maniera mimetica, nella realtà che li ha accolti, ridando entusiasmo ad una piazza che soffriva ormai da troppo tempo.

Nella sua pur breve storia se comparata ad altre compagini, l'AlbinoLeffe ha visto sedersi sulla propria panchina dei veri e propri guru del calcio nostrano. Oscar Piantoni, mitico fautore della promozione dalla C2 alla C1, con i suoi modi di fare schietti, senza troppi giri di parole ed il 3-5-2 suo vero e proprio marchio di fabbrica. Elio Gustinetti, l'innovatore che portò i vari Garlini, Del Prato e Bonazzi a superare ogni limite ed ogni avversario, che fosse il Lecco o il Livorno. Emiliano Mondonico, per tutti "il Mondo", che con il suo temperamento e la sua sagacia tattica è stato persino capace di bloccare in ben due occasione la Juventus di Nedved e Buffon.

Massimiliano Alvini è sulla strada giusta per entrare a far parte del loro club esclusivo. Raccoglie un po' dell'uno un po' dell'altro mettendoci quel pizzico di novità che non guasta mai. Eccovi dunque servito l'allenatore 2.0. Bravo lui, bravo chi l'ha scelto, ma ancora di più l'inossidabile presidente Andreoletti che li ha fatti incontrare.

Alvini-Giacchetta, la strana coppia che probabilmente non vedremo mai al cinema, ma che ha fatto rinnamorare il popolo seriano.

F.D.

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