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SpeciaListi di settore | Il grande salto

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La nuove dinamiche professionistiche e il livello sempre più alto del campionato di terza serie hanno nel tempo richiesto come logica conseguenza una grande attenzione e cura per il settore giovanile. Vittorie come quella dei campionati di categoria Berretti (stagione 2013/2014) e Allievi (2012/2013) vanno dunque letti non tanto in un’ottica di risultati, ma in quanto relativi a programmazione e scelte oculate riguardo ai giovani su cui puntare.

altProprio loro sono la materia prima, la risorsa fondamentale su cui la società AlbinoLeffe punta forte, cercando di valorizzare al meglio la figura umana a 360 gradi, formando prima l’uomo e poi il calciatore in modo da trovare già in casa talenti pronti per l’impervio salto dal vivaio alla prima squadra.

Un fulgido esempio di quanto appena descritto sono tre ragazzi che ormai possono essere considerati delle certezze della rosa a disposizione di mister Alvini; stiamo parlando della classe 1996 made in Zanica: Marco Nichetti, Riccardo Moreo e Simone Cortinovis.

Tutti e tre ricordano la vittoriosa annata agli ordini del tecnico Bonazzi come la più emozionante vissuta durante la loro trafila nelle giovanili blucelesti. Soprattutto il portierone di Nembro si emoziona quando sente parlare di quel gruppo: “Aver raggiunto quel risultato e poi aver fatto il salto tra i grandi tutti insieme mi riempie ancora di gioia e di orgoglio anche a distanza di anni”, ma ci tiene a precisare che lui un campionato l’aveva già vinto l’anno prima con Caccia in panchina e Nichetti a dirigere il gioco. Proprio quest’ultimo svela il segreto (che poi tanto segreto non è) del loro successo: “Il lavoro quotidiano in allenamento. Non bisogna mai smettere di darci dentro, anche e soprattutto quando si incontrano delle difficoltà”. Ostacoli che lui e Moreo sembrano aver saltato agilmente quest’anno avendo visto la via del campo in ben 13 occasioni il primo e 12 il secondo. Per un portiere si sa, la maturità calcistica arriva più in là e Simone con gran consapevolezza afferma “ho solo 20 anni e davanti ho due giocatori d’esperienza come Coser e Nordi. Devo lavorare bene ad ogni allenamento e provare a rubare loro qualche segreto del mestiere. Arriverà anche il mio momento”. Sull’importanza di essere delle guide per gli altri giovani del vivaio che si affacciano ora in prima squadra prende la parola il brianzolo Moreo: “Quando salgono i ragazzi del 1998-1999 cerchiamo sempre di aiutarli e stimolarli a fare il loro meglio. Anche il solo allenarsi può mettere soggezione ed è anche nostro compito riuscire a farli inserire nel gruppo”.

Un rituale, una tradizione che ormai si ripete da anni, che ha già dato i suoi frutti in passato e che sicuramente continuerà a darli in futuro data l’attenzione che la società bluceleste ha sempre mostrato per il proprio vivaio.

‘Se sono rose fioriranno’ suole dire un vecchio proverbio italiano e noi non ce la sentiamo proprio di smentirlo.

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