logo albinoleffe

Società

L'AlbinoLeffe si racconta | La Juventus e i campioni del... "Mondo"

  • Pubblicato in Società
Correva l’estate dell’anno 2006. A corredo dell’esaltante mondiale tedesco passato tra cori sulle note di ‘Seven Army’ dei White Stripes, rigore di Fabio Grosso e festeggiamenti in piazza, sul calcio italiano intanto s’era abbattuto, come un fulmine a ciel sereno, lo scandalo di Calciopoli, che aveva coinvolto diversi personaggi di spicco. Le indagini condotte dal procuratore Palazzi avevano portato ad un verdetto finale shoccante.

La squadra che fu maggiormente colpita dalla giustizia sportiva fu la Juventus, la quale subì una retrocessione d’ufficio in Serie B con annessa penalizzazione di trenta punti, poi ridotta a diciassette e successivamente a nove. La compagine bianconera si trovò dunque in un habitat che mai aveva saggiato nei suoi precedenti 109 anni di gloriosa storia e che soprattutto mai era stato così competitivo vista la contemporanea presenza ai nastri di partenza di Napoli, Genoa e Bologna.

altIn questa sorta di massima serie-bis c’era spazio anche per una realtà locale, quasi familiare che ogni sabato riviveva il più classico dei duelli ‘Davide contro Golia’: l’AlbinoLeffe. Sulla panchina dei seriani sedeva l’esperto e stimato Emiliano Mondonico, da tutti conosciuto semplicemente come “il Mondo”, alla ricerca di un’ulteriore salvezza di prestigio da aggiungere al suo palmares, dopo quella raggiunta la stagione precedente da subentrante.

La truppa bluceleste si rivelò fin dalle prime gare un osso duro per qualsiasi avversario. La cura maniacale della fase difensiva diede i suoi frutti e nelle prime undici giornate arrivarono ben sette pareggi (quattro 1-1 e tre 0-0), tre vittorie (tra cui uno storico 1-0 casalingo contro il Napoli) e soltanto una sconfitta al debutto a Lecce.

Si arriva così al fatidico Sabato 18 Novembre 2006. All’Atleti Azzurri d’Italia è di scena la sfida con i pluricampioni d’Italia della Juventus che fino a quel momento non erano stati in grado di raccogliere il bottino pieno in due sole partite e che per l’occasione avrebbero dovuto fare a meno del tandem d’attacco titolare formato dal francese David Trezeguet e dal capitano Alessandro Del Piero. Per rimpiazzarli il tecnico transalpino Didier Deschamps optò per il bulgaro Valeri Bojinov e la giovane promessa Raffaele Palladino. Alle loro spalle il tasso qualitativo era incredibilmente alto per la categoria dato che i piemontesi potevano contare su ben due campioni del mondo (Buffon e Camoranesi) ed un ex Pallone d’Oro. Per gli orobici, invece, confermato il collaudato 4-4-2, orchestrato eccezionalmente da Casati, in panchina al posto dello squalificato Mondonico.

Una meravigliosa cornice composta da 19.000 spettatori fa da sfondo al match a cui il fischio dell’arbitro il sig. Brighi della sezione di Cesena dà il via. Partivano subito forte gli ospiti e dopo una decina di minuti capitan Birindelli serviva un bel pallone a Camoranesi, che però falliva il vantaggio a pochi passi dalla porta. Stessa sorte toccava a Bojinov tre minuti più tardi, anticipato in uscita dal portiere seriano. L’AlbinoLeffe non stava però a guardare e più passavano i minuti, più acquisiva consapevolezza. Quest’ultima si trasformava in certezza al 24’ quando il ruspante Garlini approfittava di un momento di esitazione della difesa juventina per incunearsi ed anticipare Buffon che, arrivato in ritardo, non poteva far altro che ‘stendere’ il terzino di Dalmine. Il rigore era netto, sacrosanto ed il direttore di gara non poteva esimersi dal fischiarlo, espellendo di conseguenza il portiere più forte del mondo per la prima volta in carriera. Il subentrato Mirante non riusciva a neutralizzare la conclusione dal dischetto di Joelson, che sbloccava dunque il punteggio in favore dei seriani. La reazione bianconera era veemente e si materializzava sette minuti più tardi con una pregevole azione personale di Palladino il cui tiro però superava di poco il montante. Poco dopo anche una potente conclusione di Pavel Nedved non riusciva a pareggiare i conti, lasciando invariato il risultato fino al termine della prima frazione.

La ripresa si apriva con la rete della Juventus dopo sette giri di lancette. Il marcatore era Palladino, abile a raccogliere il cross rasoterra di Chiellini e ad appoggiarlo in rete. L’AlbinoLeffe non si dava per vinto: il subentrato Cellini si rendeva subito pericoloso con una bella giocata in area difettando, però, al momento del tiro. Per il restante spezzone di gara le due squadre si equivalevano: se la Vecchia Signora tentava il tutto per tutto inserendo anche un giovanissimo Marchisio, i bergamaschi dal canto loro si difendevano e ripartivano in maniera ordinata ed oculata, riuscendo alla fine dei novantacinque minuti a portare a casa un pareggio storico per società e tifosi.

Fu così dunque che, come in una favola dal lieto fine, i campioni del mondo della Juventus vennero eguagliati per la prima volta da quelli dell’AlbinoLeffe. Loro sì, che erano i legittimi campioni del… ”Mondo”. Emilano docet.

Questo sito web utilizza cookie per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consulta la nostra politica sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.