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Società

L'AlbinoLeffe si racconta | I ragazzi terribili concedono il bis

Sarà la primavera che si avvicina, il bel tempo che fa capolino oppure il week-end alle porte, però questo è il periodo dell’anno in cui l’ottimismo, che d’inverno s’assopisce, fa il suo ingresso in scena e quindi cosa c’è di meglio se non coltivarlo, accompagnandolo con un bel racconto a tinte blucelesti? Questa volta però abbiamo deciso che narrarvi di una bella vittoria non è abbastanza, no, qui ci vuole il carico da novanta, un bel trionfo a livello nazionale che ancora inorgoglisce tutta la società e la cui coppa arricchisce la nostra bacheca dei trofei.

Il passo non è molto più lungo della gamba ed il salto ci riporta indietro all’estate della stagione 2013/2014. Sulla panchina della formazione Berretti si avvicendano due leggende del club: saluta infatti Ivan Del Prato, che dopo l’ottimo lavoro svolto “salpa” nel mondo dei “grandi” e lo sostituisce il suo ex compagno di spogliatoio Roberto Bonazzi. La squadra, già composta da una buona base, vede l’innesto di tanti giovani promettenti, che soltanto pochi mesi prima erano stati in grado di vincere il titolo italiano valido per la categoria Allievi Prima Divisione Lega Pro.

altQueste ottime premesse trovano anche il riscontro più importante, ovvero quello del rettangolo di gioco, dove l’AlbinoLeffe si rivela un avversario ostico per chiunque, capace di grandi imprese come la vittoria esterna in quel di Brescia a Novembre, il 2-0 casalingo contro il SudTirol e la doppia affermazione contro il Vicenza che chiuderà alla fine in quarta posizione. I blucelesti riescono a fare anche di meglio, collocandosi al secondo posto, mettendosi tutte le compagini avversarie alle spalle, ad eccezione di un Mantova in versione schiaccia tutto, capace di terminare la regular season senza conoscere l’onta della sconfitta.

Il risultato eccezionale vale l’accesso alle fasi finali che hanno inizio il 10 maggio 2014. L’avversario è il Prato, vincitore del girone C, che dopo aver ottenuto un buon 1-1 a Cavernago, vede le furie seriane espugnare il proprio campo per due reti ad una. Altro turno, altro scontro. Questa volta tocca ai liguri della Virtus Entella essere maltrattati e regolati sia all’andata che al ritorno per 0-1 e 2-0. Ora i ragazzi intravedono la linea del traguardo e a separarli rimane soltanto un ultimo ostacolo: la Cremonese. I grigio rossi hanno chiuso il proprio raggruppamento nella stessa posizione degli orobici, ma la chicca del loro percorso è rappresentata dall’eliminazione del Mantova dopo un avvincente match protrattosi fino ai tempi supplementari.

Serve un’impresa, dunque, ma i nostri non sono certo tipi che si fanno spaventare facilmente e, prendendo di petto la situazione, riescono a mantenere inviolata la propria porta e a segnare quella rete che basta per regalarsi la finale contro il Lecce. I salentini, nonostante un gruppo molto giovane, hanno fatto molta strada e arrivano alla finale da campioni del proprio e avendo estromesso dalla competizione club dal grande blasone come Frosinone, Salernitana ed Ascoli.

Siamo dunque al fatidico 8 giugno 2014. Lo stadio designato per lo svolgimento dell’evento è il “Silvio Piola” di Vercelli, impianto scelto sia per le semifinali che per la finalissima. L’AlbinoLeffe ci giunge con i favori del pronostico e, anche questa volta, i bookmakers non sbagliano, dato che a Moreo bastano soltanto dodici minuti per insaccare il pallone e firmare l’1-0. La prima frazione dei ragazzi di mister Bonazzi è divina e viene suggellata a pochi attimi dall’intervallo con la rete del 2-0 ad opera di Flaccadori. Proprio lui, ancora decisivo dopo che l’anno precedente era stato in grado di apporre la propria firma anche nel trionfo di Fano.

Il bel gol in semirovesciata del leccese Gaetani serve solo ad illudere i propri compagni, visto che Bentley all’89’ chiude i conti con un perentorio colpo di testa. Il triplice fischio del direttore di gara pone fine al match e dà il via ai festeggiamenti blucelesti culminati con la premiazione da parte del direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli. I ragazzi terribili made in Zanica per due anni consecutivi sono stati in grado di suonare una sinfonia troppo bella per essere fermata. Loro però, a differenza del grande violinista Paganini, il bis l’hanno concesso più che volentieri.

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