logo albinoleffe

Società

Voci dall'interno | L'arte del difendere

Cosa ci lascia una partita come quella di domenica scorsa in quel di Bassano del Grappa? Oltre all’ottimo punto raccolto, che permette di continuare a muovere la classifica e di rimanere a contatto con la sempre bella zona play-off, ci regala nuove indicazioni e piacevoli conferme.

Del primo rango fa parte la prestazione di Mario Ravasio, classe ’98 prodotto della cantera bluceleste, che contro i giallorossi ha fatto il suo debutto dal primo minuto in questo campionato. Settantadue minuti di quantità e qualità i suoi, che hanno avvalorato tutte le buone impressioni che finora erano sorte intorno alla sua figura.

altHa ancora da lavorare il ragazzo, ma tempo, mezzi e la fiducia della società sono dalla sua parte, come dichiarato a riguardo a più riprese anche dal tecnico Massimiliano Alvini durante le interviste con i media. Segnali incoraggianti sono pervenuti anche dall’altro giocatore proveniente dal settore giovanile nostrano, Marco Nichetti, che ieri è tornato a disposizione fin dal fischio iniziale del direttore di gara Pashuku, disimpegnandosi egregiamente e con buoni risultati al centro del campo, nel tentativo di non far pesare l’assenza causa infortunio di Massimo Loviso.

La lieta conferma invece è la ormai comprovata solidità della fase difensiva che, anche contro un avversario ostico e in cerca di riscatto come il Bassano Virtus, ha concesso il minimo indispensabile permettendo così ad Emanuele Nordi di mantenere la propria porta inviolata per la sesta volta negli ultimi undici incontri disputati.

Se si vuole trovare un’occasione in cui l’AlbinoLeffe ha subìto almeno due reti bisogna fare mente locale e ritornare al 30 dicembre dell’anno scorso contro il Padova, ma dalla successiva partita contro l’Alma Juventus Fano disputata il 22 gennaio i seriani hanno chiuso ogni lucchetto, inserendo una combinazione che, solo cinque squadre (Forlì, Mantova, Parma, Feralpi e Modena) sono state in grado di decifrare, ma per non più di una volta a match.

I meriti vanno senza alcun dubbio ascritti a Mister e staff tecnico, che con costanza e dedizione ci lavorano allenamento dopo allenamento, ma è impossibile non citare tra i protagonisti di questo exploit anche tutti i giocatori presenti in rosa. Sicuramente i maggiori indiziati saranno i componenti della retroguardia, a partire da capitan Gavazzi fino a coinvolgere ogni pedina dello scacchiere difensivo, compresi quei calciatori che finora hanno trovato meno spazio, ma che quando chiamati in causa sono sempre stati in grado di fornire valide risposte. Ma non bisogna dimenticare che ormai, nel calcio moderno, si attacca e si difende in undici contro undici e quindi meritano un elogio anche attaccanti e centrocampisti, che facilitano il lavoro di chi gli sta alla spalle.

Un lavoro collettivo che sta pagando i propri dividendi e che rende la difesa orobica, con sole ventinove reti subite, la quarta meno battuta dal campionato dopo Reggiana, Venezia e Padova.

Un ex giocatore inglese, ora diventato saggio allenatore, soleva dire che “gli attaccanti vincono le partite, le difese i campionati”. Beh, raggiungere la vetta è impossibile, ma se si vuole continuare a cullare il sogno play-off la strada è quella giusta.

Questo sito web utilizza cookie per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consulta la nostra politica sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.