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L'AlbinoLeffe si racconta | Tra Padova e Play-Off

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Domenica l’AlbinoLeffe tornerà ad essere protagonista in un match valido per i play-off dopo tre anni e tre giorni di assenza. Ricorreva ieri, infatti, l’anniversario della sfida contro la Cremonese in cui venimmo eliminati dopo un’interminabile lotteria dei rigori, dato che servirono ben nove penalty per decretare un vincitore. Da grigiorossi a biancorossi il passo è breve e, nella speranza di un diverso esito, abbiamo deciso di non affidarci alla cabala, ma bensì alla nostra stessa storia.

Correva la stagione 2002-2003 e la Bluceleste, dopo aver vinto la Coppa Italia di categoria l’anno precedente, s’apprestava ad affrontare il campionato di Serie C girone A con rinnovato entusiasmo, ma soprattutto con tanta, tantissima consapevolezza nei propri mezzi. Il primo successo aveva segnato un punto di svolta nella mentalità della rosa a disposizione di mister Elio Gustinetti e gli obiettivi societari erano il nitido specchio di tutto ciò.

altNonostante un avvio stentato, in cui comunque il significato della parola sconfitta rimane ignoto, con quattro pareggi nelle prime cinque gare, il presidente Andreoletti decide di concedere fiducia al tecnico e viene ripagato da una crescita esponenziale, che porterà la compagine bluceleste a stabilizzarsi nei primi posti della graduatoria, cedendo il passo solamente ad un Treviso con un organico di ben altro livello. Termina così la stagione regolare e dopo i trentaquattro incontri della stagione regolare l’AlbinoLeffe, secondo in classifica, viene abbinato alla quinta della classe, vale a dire il Padova.

Nei due precedenti le due squadre si sono sempre equivalse, 3-3 all’Euganeo nel girone d’andata ed 1-1 al Martinelli di Leffe. La sfida dunque si prospetta più equilibrata di quanto dica la differenza dei punti totali (+12 a favore dei seriani). Dopo una pausa di una settimana il primo atto va in scena in terra patavina. A dirigerlo un giovanissimo direttore di gara, il signor Rocchi della sezione di Firenze, uno che da quel giorno ne ha fatta di strada.

Disposti con il classico 4-4-1-1 con Bonazzi ad agire alle spalle di Araboni, i seriani approcciano al meglio l’impegno e dopo nove minuti si portano in vantaggio con un eurogol di Regonesi che, da qualche metro oltre il cerchio di centrocampo e dopo aver visto il portiere fuori dai pali, fa partire direttamente da calcio di punizione un preciso fendente mancino che sorprende un esterrefatto Colombo e s’infila sotto la traversa. Una perla entrata di diritto nella leggenda dei gol blucelesti più belli di tutti i tempi. Smaltito lo scossone iniziale, il Padova prova a replicare e qualche manciata di minuti dopo essere rientrato dall’intervallo trova il pareggio con il terzino sinistro Orlando (ex Udinese e Milan). Il match sembra dunque destinato a terminare in parità, ma i veneti non avevano fatto i conti con la fame di vittoria dei bergamaschi, che si guadagnano e trasformano un rigore al terzo minuto di recupero.

Gioco, set e incontro?

Quasi, ma ci sono ancora novanta minuti da giocare per completare l’opera. Nemmeno stavolta il palcoscenico è quello nostrano perché la partita si disputa a Cremona, dato il contemporaneo spareggio salvezza all’Atleti Azzurri d’Italia (l’unico stadio bergamasco con la capienza adatta) tra Atalanta e Reggina. Nonostante questo il clima è quello dei giorni di festa, ma al 33’ Ginestra rompe le uova nel paniere portando in vantaggio i bianco scudati. Cinque minuti più tardi sul Martinelli cala un silenzio tombale quando Garlini viene espulso per fallo da ultimo uomo ai danni dell’attaccante ospite. Da qui in avanti rimangono altri cinquantadue minuti di pura sofferenza, da disputare in inferiorità numerica. Uno scenario apocalittico per tante compagini, ma non per i ragazzi del “Gus” che stoicamente resistono fino al triplice fischio del sig. Ferrario di Crotone, regalandosi così, in virtù della miglior posizione in classifica, la finale, poi vinta, contro il Pisa ed una storica promozione in Serie B.

Padova-Albinoleffe dunque è roba da play-off, sperando che tutte queste analogie non rimangano solamente un bel ricordo passato, ma che si trasformino in una splendida realtà presente.

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