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SpeciaListi di settore | Cossetti: “Pulcini A un gruppo affiatato e caparbio”

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Per la rubrica dedicata al settore giovanile bluceleste abbiamo intervistato Pietro “Pier” Cossetti, formatore dei Pulcini A, che ha fatto il punto sulla situazione della sua squadra e su altri aspetti legati alla fascia d’età allenata.

Buongiorno Pier. Com’è andata questa prima parte di stagione?
“E’ stata sicuramente positiva. Finora la squadra ha offerto delle prove di livello che hanno offuscato dei piccoli black-out nella concentrazione dovuti anche alla giovane età dei miei giovani atleti. Sono comunque soddisfatto dell’apporto dato fin qui da tutti loro”.

1718PulciniAQuali sono le tue considerazioni sul gruppo dei Pulcini A?
Ho a disposizione un collettivo molto unito ed affiatato a cui sono stati aggiunti nuovi volti che inizialmente, come prevedibile, hanno faticato ad adattarsi ai ritmi della nuova realtà, ma poi proprio grazie alla coesione del gruppo si sono inseriti alla perfezione. Sono molto orgoglioso di tutti loro. I ragazzi hanno una grande voglia di imparare e questo facilita il mio lavoro e quello dei miei collaboratori Roberto, Alessandro, Gianpi ed Ivan che colgo l’occasione di ringraziare pubblicamente per l’aiuto costante che mi danno”.

Come valuti il livello del vostro girone?
“Decisamente molto buono. Abbiamo incontrato tante squadre che cercavano di giocar palla a terra, a viso aperto e lo spettacolo ne ha beneficiato. Anche se giochiamo con un’annata di differenza difficilmente abbiamo trovato avversari che hanno messo la contesa sul piano fisico e questo è sinonimo di una continua ricerca della qualità”.

Qual è il punto di forza di questa squadra e sotto quali aspetti deve ancora migliorare?
“I principali punti di forza sono senza dubbio la caparbietà e l’agonismo che i ragazzi riversano su ogni pallone, oltre alle buone capacità tecniche. I miglioramenti da fare, considerando anche la loro età sono sicuramente ancora tanti, sia sotto il profilo tecnico che tattico. Posso comunque garantire che questa squadra incarna il vero spirito AlbinoLeffe, ovvero quello di non mollare mai. A riprova di tutto ciò il fatto che finora, a livello di atteggiamento, abbiamo sbagliato soltanto due mezzi tempi in tutto il corso del girone”.

Tu hai tanti anni di esperienza nel formare i giovani atleti blucelesti. Quali sono i cambiamenti che hai notato tra le varie generazioni che si sono succedute?
“Già, quest’anno sono diciassette. Devo dire che non trovo grandi differenze nell’approccio dei ragazzi. Tutte le generazioni che ho allenato hanno mostrato lo stesso amore per il gioco del calcio, oltre che una grande voglia di apprendere e di emergere. Era così anche Fabio Gavazzi, l’attuale capitano della Prima Squadra, che ho avuto ai tempi dei Giovanissimi Nazionali. I cambiamenti piuttosto li ho riscontrati nella società che con il passare del tempo si è sviluppata ed organizzata sempre di più e meglio. Sia a livello di atleti, aumentando la copertura delle fasce d’età più piccole che a livello di strutture, mettendo a disposizione a noi formatori ed ai tesserati un bellissimo centro sportivo di proprietà dove allenarsi”.

Quali sono le soddisfazioni che un formatore prova nell’allenare ragazzi di questa fascia d’età?
“Ovviamente considerando la fascia d’età coinvolta la soddisfazione non può derivare dal risultato del sabato, ma piuttosto dal vederli uscire dal campo felici per la prestazione offerta. E’ bello inoltre quando le cose provate in settimana vengono eseguite alla perfezione in partita perché significa che hai in mano un gruppo che ti segue. La gratificazione più grande per un formatore però  è indubbiamente vedere giocatori che, dopo aver fatto tutta la trafila nel vivaio, trovano sbocco in Prima Squadra ed anche in questo caso la nostra società può essere presa ad esempio”.

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