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Società

5 domande a … Mario Maffi!

L’intervistato di oggi è Mario Maffi, formatore dei Pulcini C, che con le sue parole ci aiuta ad analizzare la sua stagione e quella dei giovani atleti blucelesti.

1805315domandePulciniCBuongiorno Mario. Apriamo subito l’intervista con un tuo bilancio sull’annata che si sta concludendo.
Direi che è un bilancio molto positivo e come in tutte le cose troveremo spunto per migliorare ulteriormente. I primi mesi ci sono serviti oltre che per fare crescere i nostri bambini dal punto di vista tecnico, anche per farli “ambientare “ nella nostra grande famiglia. Sotto questo aspetto devo fare i complimenti alla società per l’inserimento da questa stagione dei primi due anni di scuola calcio. Così facendo si favorisce l’ambientamento dei giovani atleti sin dai primi passi . Ora che siamo arrivati quasi al termine dell’annata posso dire di avere bambini cresciuti sia sotto il punto di vista educativo , sia sotto quello calcistico, ma soprattutto molto attaccati ai colori della nostra compagine”.

I Pulcini C sono la prima categoria in cui i giovani atleti si misurano in un vero e proprio campionato, anche se senza l’assillo della classifica. Quanto e cosa cambia per un bambino con l’introduzione di questo fattore?
“Inizialmente i bambini hanno affrontato sia partite di campionato che varie amichevoli o tornei con un po’ timore , poi pian piano grazie ad un aumento graduale dell’autostima e della consapevolezza nei loro mezzi sono riusciti ad esprimere al meglio le loro qualità anche nonostante l’ulteriore difficoltà di giocare sotto età. Personalmente penso che per ragazzi così giovani non esista una differenza tra campionato o amichevole . Si deve provare a creare lo spirito di appartenenza alla squadra in modo da esprimere al meglio le proprie qualità in ogni tipologia di partita”.

Questo è stato anche il tuo primo anno alla guida di una formazione del settore giovanile dell’U.C. AlbinoLeffe. Com’è stato l’impatto e come descriveresti l’ambiente bluceleste dal punto di vista di un formatore?
“L’impatto con questa realtà è stato bellissimo. Ho la fortuna di lavorare in un centro sportivo fantastico e sono circondato da molte persone competenti che, grazie al confronto quotidiano, mi permettono di crescere sempre più sia sotto il profilo personal, sia di migliorare ulteriormente il lavoro che settimanalmente propongo ai bambini. Sono fiero di vestire questi colori e sono consapevole della grande responsabilità che io e i miei collaboratori abbiamo verso i giovani atleti”.

Che gruppo hai preso in mano all’inizio dell’anno? In cosa è migliorato ed in cosa invece dovrà ancora lavorare negli anni futuri?
“All’inizio della stagione ho trovato un gruppo di bambini che arrivavano da diverse realtà, ora dopo un anno di lavoro insieme ho un gruppo di ragazzi legati a questi colori e uniti tra loro. Abbiamo cresciuto i ragazzi sia dal punto di vista coordinativo che dal punto di vista del dominio e conduzione palla senza tralasciare anche aspetti di tattica individuale .Sono tutti comunque obiettivi da portare avanti durante tutto il percorso dell’attività di base, aumentando man mano sempre più le richieste”.

Chiudiamo con il ricordo di questa stagione a cui sei più legato e che porterai sempre con te.
“Non potrò assolutamente dimenticare il mio primo allenamento della stagione con questi colori . Sia io che i bambini avevamo lo stesso entusiasmo nel svolgere le diverse attività. E’ stato il primo di tanti bellissimi pomeriggi trascorsi al centro sportivo”.

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