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L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni


A un quarto d’ora dalla fine della partita col Modena, l’AlbinoLeffe era nel guano fino al collo. Sotto di un gol da più di mezzora, sembrava incapace di una reazione degna di tal nome. Il Modena non stava giocando bene, ma l’AlbinoLeffe ancor peggio. Soprattutto, pur senza giocare bene, il Modena dava la sensazione di poter arrivare al gol ogni volta che metteva il naso dalle parti di Coser. E, difatti, solamente un paio di colossali errori al momento di concludere gli hanno impedito di mettere al sicuro il risultato e, di riflesso, hanno contribuito a mantenere in vita il moribondo dirimpettaio. Il quale, rianimato da tanta magnanimità, si è rimesso in piedi giusto in tempo per rovesciare le sorti del match. Una vittoria ormai insperata, magari non meritata, ma non rubata. Diciamo piuttosto una vittoria regalata dal Modena, simile nell’evoluzione del risultato a quella che l’AlbinoLeffe si era tolto di tasca a Grosseto. La sola differenza è che quella di quel lontano 4 ottobre in Maremma era stata una grande partita, forse la migliore disputata in questo campionato, mentre quella di sabato è stata la peggiore. Che poi abbia comportato un notevole passo avanti in classifica è uno dei tanti controsensi di cui si alimenta il calcio: meglio così, ovviamente.L’esito felice del match non impedisce tuttavia di esprimere un giudizio severo su quanto si è visto nel grigiore del vecchio Comunale. L’AlbinoLeffe è apparso - come già ad Ancona una settimana prima - una squadra senza personalità in mezzo al campo e poco incisiva davanti. Sabato hanno segnato un terzino e un bomber di scorta: andrebbe bene se si trattasse di un valore aggiunto, ma purtroppo è un trand che va avanti dall’inizio. Qualcuno s’è preso la briga di andarsi a rileggere quanti gol hanno fatto le punte di ruolo nell’intero campionato? Si risparmi la ricerca, glielo diciamo noi: quattro (tre Ruopolo, di cui uno su rigore, uno Ferrari alla prima giornata, nessuno Cellini, pur con le ovvie attenuanti). E sapete quanti gol ha fatto Ruopolo negli ultimi quattro mesi? Uno (il primo nel 2-2 col Frosinone). Grazie al cielo, a limitare i danni ci ha pensato Carobbio con i suoi sinistri da fuori. Ma è chiaro che se non si trovano soluzioni adeguate al problema della realizzazione, si rischia un finale di campionato complicato, nonostante l’ottima posizione attuale. Il casus belli, sia chiaro, non è Ruopolo, che al contrario meriterebbe una medaglia, costretto come è a cantare e portare la croce. Piuttosto si tratta di sveltire e ampliare le soluzioni nella manovra d’attacco, oggi molto prevedibile. E, in seconda analisi, che tanto seconda non è, urge recuperare a una condizione accettabile Cellini, il quale è talmente lontano dal suo standard da non provare nemmeno a puntare l’uomo e azzardare l’uno contro uno, che è sempre stato il suo forte. Che cosa conviene fare, a breve? Dare maggiore fiducia agli esuberanti Sau e Cisse, oppure dare fiducia a Cellini che, soltanto giocando con continuità, potrà tornare la vipera dell’anno scorso? Per Mindo, un bel dilemma.

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