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Società

La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società

di Cesare Malnati



Né vincitori, né vinti (0-0), ma ieri in Irpinia l’AlbinoLeffe avrebbe potuto-  tre palle-gol nell’ultimo quarto d’ora, tutte di Cellini, che tuttavia le ha fallite una dopo l’altra – e dovuto battere l’Avellino, formazione in piena zona retrocessione, che infatti non ha certo brillato. Questione di migliore qualità, appunto, ma lo si sapeva anche prima. Eppure, alla fine del recupero, s’è rischiato di subire la più atroce delle beffe, evitata da Narciso su conclusione a colpo sicuro di Sforzini. La partita, disputata a tratti sotto la neve, ha fortemente annoiato per un sacco di tempo, imprigionata dai limiti tecnici dei padroni di casa e dal rigore tattico degli ospiti, scesi in campo col consueto 4-4-2 attrezzato per l’occasione con i due pesi mosca Cellini e Sau all’attacco (Ruopolo squalificato e Cisse in panchina, considerato stanco in quanto proveniente dalla sua rappresentativa nazionale). Nel primo tempo s’è visto qualche bel cross teso di Madonna, dalla destra. Dopo l’intervallo, l’AlbinoLeffe, senza aggiungere chili, cambia Sau con Gabionetta. L’estroso brasiliano ci mette un po’ a carburare, ma poi fornisce magistralmente il primo assist a Cellini. Siamo già al 29’. S’aspetta un altro po’ e al 39’ entra pure Cisse (per Madonna). Nei pochi minuti restanti le altre due opportunità, non sfruttate dal bomberino toscano, tuttavia il match s’è molto animato, tant’è vero che s’è scosso persino l’Avellino con quella mischia conclusiva che ha dato un senso alla giornata di Narciso. La prestazione della Celeste va giudicata pulita, esente com’è stata da sbavature significative. Il risultato va preso per accettabile, sebbene non si torni a casa sprizzando felicità, pur nella consapevolezza che la squadra ha compiuto il suo dovere. Sarebbe opportuno un atteggiamento di maggiore convinzione e risolutezza? La stagione è entrata nella fase decisiva. La posizione in classifica è tale da richiedere attenzione sia guardando avanti che voltandosi indietro. Sicchè prevale la filosofia di mister Madonna, che predilige andare sul sicuro prima verificando che i suoi non perdano le misure e poi eventualmente non diciamo azzardando ma provando qualcosa di più offensivo. Anche ieri, del resto, c’erano assenze non trascurabili: mancavano, oltre a Ruopolo, Conteh e Perico.

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