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Società

La pulce nell'orecchio

di Cesare Malnati


Un altro successo (2-0, i gol al 78’ e a recupero in corso),ancora una buona prestazione. Partite come quella col Treviso si vinconosoprattutto con la testa. L’AlbinoLeffe l’ha fatto, anche se, contro unavversario costretto a vendere cara la pelle in quanto in fondo allaclassifica, la pazienza non è mai troppa. Sicchè, nel primo tempo, a squadrestranamente lunghe, i numerosi capovolgimenti di fronte avevano consentito aiveneti alcune ripartenze che avrebbero potuto complicare enormemente le cose.Comunque, approccio deciso dell’AlbinoLeffe con tre conclusioni in rapidasuccessione (Madonna, Laner e Previstali), tutte pericolose. Fino al 20’ i padroni di casa comandanole operazioni, per calare alla mezz’ora quando il Treviso rischia di farlisecchi prima con Smit e poi con Foti (clamorosa l’occasione di quest’ultimo).S’infortuna Conteh, rimpiazzato da un Serafini in crescendo. E opportunitàfinale, su punizione, ad opera di Carobbio. Dopo l’intervallo, gli ospiti siritirano e la Celesteprende cinque corner in un quarto d’ora. L’ultimo angolo procura una palla-gol(Serafini). E’ entrato Gabionetta per Perico e il brasiliano, pur sofferente aun piede, azzecca un uno contro uno poi riaccende la gara al 30’ sfiorando il gol di testa.Da due minuti era entrato Ferrari per Cellini, passa poco e finalmente arrivail gol con Laner, di testa, su palla ferma. Gara chiusa, nonostante i tentativiinfruttuosi dei veneti, col raddoppio durante il recupero con la solita operad’arte di Ruopolo (Laner) e addirittura una traversa a portiere battuto sempreper merito del centravanti aversano. Tiriamo le somme. Il match s’è sbloccatoallorché l’AlbinoLeffe ha aumentato la pressione dentro l’area del Treviso,fatto normale perché per riuscire a segnare bisogna creare casino davanti alportiere. Sapendo che in panchina stanno carte di riserva come Ferrari, inquesto caso, oppure Cisse (ieri assente, per la convocazione della suanazionale), conviene per l’appunto non farsi prendere dalla frenesia di vinceresubito. Se si può andare in vantaggio con la manovra, bene, altrimenti si fasempre a tempo nel finale, facendo ricorso ai chili e ai centimetri.L’importante, però, è di non andare sotto prima e, da questo punto di vista,s’è scherzato troppo col fuoco con i vari Musetti e Foti, discreto l’exvicentino di scuola sampdoriana nel giostrare fra le linee portandosi viaPrevitali e lasciando aperta la via centrale a un tipo come Fonjock, peresempio. Cari ragazzi, calma e sangue freddo: non c’è niente da fare, lastagione si decide all’ultima secondo dell’ultima partita.

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