L'opinione
- Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni
Prima o poi doveva arrivare anche una sconfitta, la seconda negli ultimi due mesi di campionato dopo quella di Pisa. Non è vero che non sia successo niente, perché, complici i risultati di alcune dirette antagoniste, l’AlbinoLeffe è sceso dal quarto al settimo posto della classifica. Tuttavia, si può guardare avanti con sereno ottimismo, perché la battuta d’arresto di Mantova è stata accompagnata da una prestazione più che dignitosa. A dispetto del risultato, la squadra ha dimostrato comunque di esserci. La salute è buona, il gioco è rimasto attestato su un livello di piena sufficienza, la consapevolezza di poter lottare per un obiettivo alto si è manifestata chiaramente attraverso un atteggiamento positivo e propositivo, mai supino neppure nei momenti in cui l’avversario ha mantenuto l’iniziativa. Purtroppo, l’AlbinoLeffe ha pagato a caro prezzo i propri errori e, di conseguenza, non ha nulla su cui recriminare: può soltanto battersi il petto per un paio di ottime occasioni gettate al vento, in particolare quella capitata sul destro di Renzetti pochi attimi prima del gol-capolavoro di D’Aversa. Renzetti fuori da posizione favorevolissima, D’Aversa dentro da posizione impossibile. In un attimo, insomma, si è passati dal possibile, quasi fatto, 1-0 a uno 0-1 difficile da mandare giù e più ancora da rimontare. L’AlbinoLeffe ci ha tuttavia provato, con coraggio e intraprendenza. Madonna ha mandato in campo tutti gli attaccanti che aveva in panchina, se fosse stato possibile si sarebbe tolto la tuta pure lui, ma stanchezza e imprecisione hanno progressivamente annebbiato idee e riflessi, sicché il Mantova è riuscito a portare fino in fondo la sua sofferta vittoria. Per quanto riguarda la prospettiva, è più che legittimo continuare a pensare in grande: sia per la buona condizione manifestata dai nostri, sia per la discontinuità di quasi tutte le squadre che formano il gruppo alle spalle della coppia Bari-Parma, lanciata verso la promozione diretta.
Prima o poi doveva arrivare anche una sconfitta, la seconda negli ultimi due mesi di campionato dopo quella di Pisa. Non è vero che non sia successo niente, perché, complici i risultati di alcune dirette antagoniste, l’AlbinoLeffe è sceso dal quarto al settimo posto della classifica. Tuttavia, si può guardare avanti con sereno ottimismo, perché la battuta d’arresto di Mantova è stata accompagnata da una prestazione più che dignitosa. A dispetto del risultato, la squadra ha dimostrato comunque di esserci. La salute è buona, il gioco è rimasto attestato su un livello di piena sufficienza, la consapevolezza di poter lottare per un obiettivo alto si è manifestata chiaramente attraverso un atteggiamento positivo e propositivo, mai supino neppure nei momenti in cui l’avversario ha mantenuto l’iniziativa. Purtroppo, l’AlbinoLeffe ha pagato a caro prezzo i propri errori e, di conseguenza, non ha nulla su cui recriminare: può soltanto battersi il petto per un paio di ottime occasioni gettate al vento, in particolare quella capitata sul destro di Renzetti pochi attimi prima del gol-capolavoro di D’Aversa. Renzetti fuori da posizione favorevolissima, D’Aversa dentro da posizione impossibile. In un attimo, insomma, si è passati dal possibile, quasi fatto, 1-0 a uno 0-1 difficile da mandare giù e più ancora da rimontare. L’AlbinoLeffe ci ha tuttavia provato, con coraggio e intraprendenza. Madonna ha mandato in campo tutti gli attaccanti che aveva in panchina, se fosse stato possibile si sarebbe tolto la tuta pure lui, ma stanchezza e imprecisione hanno progressivamente annebbiato idee e riflessi, sicché il Mantova è riuscito a portare fino in fondo la sua sofferta vittoria. Per quanto riguarda la prospettiva, è più che legittimo continuare a pensare in grande: sia per la buona condizione manifestata dai nostri, sia per la discontinuità di quasi tutte le squadre che formano il gruppo alle spalle della coppia Bari-Parma, lanciata verso la promozione diretta.
