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Società

La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società

di Cesare Malnati



Sconfitta assurda. Contro il pericolante Rimini, all’Atleti Azzurri d’Italia, l’AlbinoLeffe ha perduto per 2-1 una partita in cui ha costruito come minimo dieci nitide palle-gol, palo a portiere battutissimo (Garlini,sull’1-1) compreso. Che tutte queste occasioni non si siano realizzate per bravura dell’estremo difensore ospite Agliardi, per sfortuna o per imprecisione e mancanza di determinazione sotto porta poco importa. Resta l’incredibile ricostruzione di novanta minuti pressoché irripetibili. Eppure la gara, subito ricca di capovolgimenti di fronte, era cominciata sotto i migliori auspici, col vantaggio dopo soli cinque minuti di Ruopolo (cross di Renzetti). Vero che i romagnoli avevano presto riequilibrato il punteggio, al 12’, con un colpo di testa dal centro dell’area di un Pagano lasciato incustodito. Ma sentite qua: Ruopolo al 15’, Previtali al 19’, Cellini al 22’, Cellini al 26’, Ruopolo al 45’ sono cinque quasi-gol contro zero a testimonianza dell buona prestazione, sul piano del gioco, della Celeste, schierata fra l’altro in emergenza per le numerose assenze (inedita coppia centrale, in difesa, Luoni-Maino, Geroni vice Carobbio, Garlini e Cisse gli esterni di centrocampo). Dopo l’intervallo botta e risposta infruttuosa Docente-Cisse, poi c’è il palo di Garlini e il patatrac, con rete di La Camera, al 19’, in seguito ad un’altra distrazione dietro. Be’, in questi casi di solito s’assiste alla resa della squadra che ha fatto tanto, subendo la beffa, invece la Celeste indomita riparte e c’è tempo, prima della fine, per altre tre grosse opportunità, con Garlini (23’), col nuovo entrato Sau (per Cellini), al 38’, e con Perico, al 41’. Nulla da rimproverarsi, dunque? Senza alcun dubbio, sul piano dell’impegno. Ma a questo punto diventa arduo procedere a un commento equilibrato. Si sa che il risultato taglia la testa al toro. Tuttavia la qualità della prestazione non può non conservare un peso decisivo nella valutazione. La squadra non è da condannare, anche se, quando i gol si sfiorano, qualcosa manca. Inoltre bruciano le due incertezze difensive, per quanto isolate, nel contesto della gara. La prima è dipesa da un errore di piazzamento, della seconda è responsabile tutta la fase di contenimento e pure Coser s’è fatto beccare sul suo palo. Però altre contestazioni non se ne possono muovere. Anche a livello individuale, s’è visto il solito grande Ruopolo. Bene Cisse, partendo dall’out sinistro. Congrua pure la presenza in mezzo al campo del mancino Geroni, che magari, da centrocampista puro, dev’essere più scaltro nell’interdizione. Insomma, al di là della sconfitta, sono venute discrete indicazioni. Ormai la stagione sta finendo. Dopo la bellezza di quaranta partite, c’è bisogno di staccare la spina e d’andare in vacanza.

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