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Giovani calciatori crescono - Claudio Simonetti

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Il viaggio nel settore giovanile bluceleste ci porta oggi a parlare di Allievi. In particolare, abbiamo intervistato Claudio Simonetti. Il difensore centrale è reduce da una stagione sfortunatissima, contraddistinta da un infortunio al legamento crociato del ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi sei mesi. Il suo rientro, adesso, è più vicino e nel mirino ha già fissato la data.

Claudio, partiamo dall'infortunio: 15 settembre, giocate contro il Milan e all'ottavo minuto il crack.

“Sì. Ricevo palla da un mio compagno, vedo arrivare l'attaccante del Milan col quale ho un leggero contrasto e la gamba rimane piantata a terra. Ho sentito un dolore fortissimo, ma per un attimo sono riuscito a riprendere la corsa. Al primo cambio di direzione, però, mi sono fermato ancora e ho capito che era qualcosa di serio”.

altQual è stato il momento più difficile per te?

“Quando mi hanno detto che la lesione era piccola per un attimo sono sentito quasi sollevato, ma in realtà poi mi hanno spiegato che comunque avrei dovuto fare l'iter classico per la rottura del crociato. Il momento più brutto è stato dopo l'operazione perchè sentivo tantissimo dolore. Per fortuna in ospedale con me c'era un signore che aveva appena subito un intervento per l'inserimento di una protesi che mi teneva su di morale”.

Come hanno reagito i tuoi compagni alla notizia?

“Erano davvero dispiaciuti. Ma io penso che queste cose capitino per un motivo. Sto attraversando un percorso lungo, ma ho avuto la possibilità di capire certe cose. Ad esempio che nella carriera di un calciatore possono accadere fatti così e bisogna cercare di superarli. Mettiamola in questo modo: visto che sono uno pelle e ossa ne ho approfittato per fare un po' di palestra e irrobustirmi”.

Sembri un ragazzo molto positivo.

“Cerco di esserlo, però ci sono stati dei momenti in cui ho avuto qualche calo perchè comunque sentivo che questo poteva essere il mio anno”.

C'è stato un messaggio che ti ha fatto particolarmente piacere?

“Sì, quello che il mister ha scritto sul sito del club. Poi c'è stato un episodio divertente: dopo l'operazione stavo mangiando e dalla porta è sbucato Giovanni Bonavita che mi ha scattato una foto a sorpresa. Insomma, nella sfortuna dell'incidente ho avuto la fortuna di avere vicine delle persone straordinarie”.

Stai seguendo i tuoi compagni?

“Certamente! In casa ho viste praticamente tutte le partite. I compagni mi hanno dedicato anche alcuni gol e per questo li ringrazierò sempre. Abbiamo un bel gruppo e stiamo facendo bene a parte qualche défaillance che può capitare”.

Hai già fissato la data per il rientro.

“Tra dieci giorni sarà finito il percorso riabilitativo. Mi sono prefissato l'obiettivo di giocare almeno una gara delle fasi finali e per questo sto triturando i miei compagni affinché centrino l'obiettivo e facciano più strada possibile”.

Il tuo 2014 inizia ora. Cosa chiedi ai prossimi mesi?

“Mi aspetto di crescere ulteriormente come calciatore e sotto l'aspetto della personalità che già dopo l'operazione è decisamente cambiata. Darò tutto per questa società e mi impegnerò sempre al massimo”.

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