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Giovani calciatori crescono - Douglas Bentley

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Un americano alla conquista del tricolore. Non è il titolo di un film ma la bella, bellissima, storia di Douglas Bentley, centrocampista della nostra Berretti (per lui doppio passaporto, statunitense e italiano) vero mattatore di questo finale di stagione. La storia assume i contorni della favola se pensiamo che il ragazzo, fino a un anno fa, militava nel campionato di Promozione, nelle fila del Lemine. È proprio vero che il calcio sa regale emozioni a non finire.

Douglas, iniziamo dalla tua storia: dalla Promozione al tricolore con la Berretti in 12 mesi. Come ci si sente?

“Non me l'aspettavo assolutamente, quasi non mi sembra vero. L'anno scorso ero titolare in una buona squadra come il Lemine, ma ora posso addirittura dire di essere tra i campioni d'Italia del campionato Berretti”.

altLa sensazione che dai è di non avere avvertito particolari problemi nel passaggio da una realtà dilettantistica a una professionistica.

“Mi sono adattato subito bene alla squadra, anche grazie all'aiuto del gruppo che è eccezionale. Sono contento di essere stato tra i protagonisti della finale. Il gol è stata la ciliegina sulla torta di una stagione che non scorderò mai”.

Avevi sognato o sperato in questo gol?

“C'avevo sperato. Sia io che Flaccadori, il mio compagno di stanza. Eravamo entrambi concentratissimi ed entrambi siamo andati a segno”.

Per la cabala, ti ricordi il numero della stanza nella quale avete dormito durante le Final Four?

“Non posso scordarlo: 115”.

Come giudichi, più in generale, la tua stagione?

“Penso di avere fatto un buon campionato, sempre da titolare, ho segnato sei gol e per questo sono soddisfatto. Credo di avere fatto molto bene proprio in occasione delle finali”.

Dopo la finale hai ricevuto un sms che ti ha fatto particolarmente piacere?

“Sì. Mi hanno scritto praticamente tutti gli allenatori che ho avuto da ragazzo e questo mi ha fatto riempito di orgoglio”.

I tuoi genitori cosa ti hanno detto?

“Erano contenti. Loro raramente vengono a vedermi giocare. Hanno visto le semifinali dal vivo, la finale dal computer, insieme ai nonni, ed erano tutti molto felici”.

Facevi cenno alla forza del vostro gruppo: questa è una vittoria che avete voluto fortemente restando sempre uniti.

“Dopo la sconfitta con la FeralpiSalò il gruppo era abbastanza giù di morale. Ci siamo parlati, abbiamo capito che dovevamo dare di più per fare bene alle finali e direi che tutto è andato per il meglio. Poi con mister Bonazzi c'è un grande feeling e questo ci ha aiutati”.

Cosa vi hanno detto il Presidente Andreoletti e il mister dopo il match con il Lecce?

“Il Presidente ci ha fatto i complimenti, ma la cosa più divertente è stata vedere Bonazzi festeggiare come se fosse uno di noi”.

Ora un po' di vacanze e poi...

“L'anno prossimo vorrei restare, mi trovo bene qui. Posso fare ancora un anno di Berretti, ma il mio sogno è quello di essere aggregato alla Prima Squadra. Ho già voglia di tornare in campo e ripagare la fiducia di chi ha creduto in me”.

Infine, è obbligatorio chiederti una dedica.

“Vorrei dedicare questa vittoria e questa stagione a coloro che mi hanno dato fiducia, a coloro che ci hanno seguiti, al mister e a tutta la squadra. Sempre forza AlbinoLeffe!”.

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