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Giovani calciatori crescono - Luca Randazzo

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Vincere è difficile, ripetersi ancora di più, figuriamoci centrare tre successi in altrettante stagioni. Ma si sa, nel calcio tutto è possibile e allora perchè non sognare uno storico tris? Luca Randazzo è tra i veterani della Berretti 2014/15 e dopo il tricolore dell'anno passato sogna il bis di categoria, ma questa volta con un ruolo da protagonista.

altLuca, iniziamo dal pareggio di sabato. Che partita è stata?

“È stata una partita difficile contro una squadra preparata, che sapeva come avremmo giocato. Nel secondo tempo abbiamo dominato e avremmo meritato il successo”.

Come giudichi questa prima parte di stagione?

“Non è iniziata benissimo a differenza dell'anno scorso, soprattutto per via del modulo nuovo, ma col lavoro stimo trovando le misure”.

Quali sono le differenze principali con il passato?

“Il fatto che non abbiamo mai giocato a tre in difesa. Dobbiamo abituarci a questo nuovo modulo dove si corre di più, soprattutto dietro, ma che allo stesso tempo esalta le caratteristiche dei nostri attaccanti. Si tratta di uno schema molto offensivo, con quattro giocatori sempre oltre la metà campo”.

Cosa rende diverso lo scudetto conquistato con gli Allievi rispetto a quello vinto con la Berretti?

“Devo dire che negli Allievi ho giocato da titolare e quindi ho sentito lo scudetto particolarmente 'mio'. L'anno scorso ho giocato dieci partite da titolare e quindi lo sento un po' meno. Alla fine di questo campionato speriamo di festeggiare il terzo”.

Credi che sia possibile, quindi, confermare il tricolore?

“L'obiettivo è sempre quello: migliorarsi e provare a vincere ancora”.

Che gruppo è quello di quest'anno rispetto a quello della stagione 2013/14?

“L'anno scorso la squadra era un po' più matura. Noi del 1996 ci siamo subito abituati al salto dagli Allievi alla Berretti che, a mio avviso, è un salto soprattutto mentale. I nuovi arrivati, quest'anno, devono capire che la nostra è una categoria seria, a un passo dalla Prima Squadra”.

Conoscevi già mister Del Prato?

“Sì, mi aveva allenato un paio di stagioni fa e mi sono sempre trovato bene. Sono sicuro che faremo bene anche con lui”.

Chi è il tuo idolo?

“Marco Materazzi per la cattiveria agonistica che metteva nelle partite. A differenza sua ho meno fisico, ma posso adattarmi anche ad altri ruoli e cerco di usare di più la tecnica”.

Detto degli obiettivi di squadra, quali sono i tuoi a livello personale?

“L'avvio di stagione sta andando bene, ho sempre giocato. Spero di andare avanti così e di meritarmi una chiamata in Prima Squadra”.

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