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aL Giovani - Rossi e Cancelli: "I più piccoli sono la base della piramide"

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Sono due delle colonne portanti dell'AlbinoLeffe e da anni contribuiscono alla crescita dei più piccoli della famiglia bluceleste. Stiamo parlando di Graziano Cancelli e Gigi Rossi, rispettivamente Responsabile Attività di Base e Responsabile Scouting Attività di Base. Sono loro i nostri ospiti di oggi per la rubrica "aL giovani".

Buongiorno Graziano, per iniziare facciamo subito un bilancio di questa prima parte di stagione relativamente alle tre categorie più basse...

"Per quanto riguarda l'attività di base, posso dire che il bilancio di questi primi tre mesi è molto soddisfacente. Avendo ridotto le rose, abbiamo dato ai gruppi più qualità, intensità e minutaggio per i ragazzi. Questo comporta un ulteriore miglioramento tecnico e agonistico dei bambini, i quali sono seguiti dagli istruttori nell'attività che in questa prima fase della stagione durerà fino al 20 di dicembre. Il lavoro che stiamo facendo è determinante: ricordiamoci che qui all'AlbinoLeffe i più piccoli sono la base della piramide".

altSono state attuate delle modifiche a livello di metodologia rispetto alle stagioni passate?

"Finalmente abbiamo inserito nella metodologia degli aspetti fondamentali, riguardanti soprattutto la tecnica analitica e applicata in situazione. I bambini hanno bisogno di lavorare in modo completo: stanno attraversando il passaggio da una fase egocentrica, in cui il concetto è "io ho la palla", ad una fase in cui devono rapportarsi anche con l'avversario e i compagni. La tecnica applicata è di fondamentale importanza e forse è ciò che è un po' mancato negli anni precedenti".

Soprattutto nell'attività di base, è fondamentale il rapporto con il territorio di riferimento e le realtà dilettantistiche che lo compongono. Cosa spinge una società della zona ad avvicinarsi all'AlbinoLeffe?

"Riassumerei quanto apprezzato da una realtà esterna in cinque punti. Innanzitutto le strutture all'avanguardia di cui disponiamo, stimate e "invidiate" anche da club importanti; l'accoglienza e l'inserimento dei bambini assieme ai principi scolastici e di educazione su cui noi siamo molto attenti durante la loro crescita; la preparazione dei nostri formatori, curata e coltivata di anno in anno; l'unione di intenti e la sinergia tra le persone che lavorano qui, sempre in relazione al bene della società e non all'interesse personale; da ultimo il legame e il rispetto verso le altre società".

Passiamo ora a te Gigi! Guardando i gruppi che ormai si stanno avvicinando all'attività agonistica, come giudichi il lavoro fatto in questi ultimi anni?

"La prima annata su cui siamo stati chiamati ad "operare" è stata quella dei 2003, per la quale abbiamo fatto veramente un lavoro minuzioso e attento. A distanza di 5 anni possiamo ora definirlo un buon gruppo, nonostante nel corso del tempo alcune grandi società ci hanno portato via 4 o 5 giocatori. Abbiamo lavorato bene anche nelle annate successive. Come sottolineava Graziano, riducendo le rose si è anche alzato il livello di qualità delle stesse. Siamo operativi in ogni weekend, sia mattina che pomeriggio, e secondo me i risultati si vedono".

Cosa pensi ci sia ancora da migliorare, relativamente alla composizione delle rose?

"Avendo rose qualitativamente di buon livello, è necessario completarle con pochi elementi, individuando solo giocatori mirati. Abbiamo pochissimi buchi nelle nostre squadre, a cui possiamo aggiungere un massimo di due o tre giocatori per categoria. Dobbiamo cercare di migliorare qualche carenza fisica, al fine di rendere i gruppi più solidi e completi".

Quale pensi sia il segreto dell'AlbinoLeffe in questo ambito?

"La fortuna dell'AlbinoLeffe è il buon rapporto che ha con le società bergamasche e delle zone limitrofe. Dobbiamo fare leva su questo: quando hai una forte concorrenza rappresentata soprattutto da Milan, Inter e Atalanta, è fondamentale il legame che si crea con le realtà che ti circondano, che si coltiva anche e soprattutto con la professionalità e il rispetto reciproco".





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