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aL Giovani - Le risposte di mister Zirafa alle domande di un suo giocatore

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Per la rubrica aL giovani, quest'oggi vi proponiamo un'intervista molto particolare, dando spazio ai dubbi e alle domande che un ragazzo di un Settore Giovanile non ha mai osato esternare al proprio allenatore. E' così che Stefano Lamera, centrocampista degli Allievi Nazionali ha provato a mettere in crisi il suo mister Paolo Zirafa. Ne è nato un botta e risposta molto simpatico ed interessante, che ha offerto molti spunti di riflessione sul ruolo del formatore.

Buongiorno mister, se potessi scegliere preferiresti allenare una prima squadra o una squadra del settore giovanile? Consideri questo tuo momento una fase di passaggio verso una Prima Squadra o la realizzazione delle tue mire professionali?

alt"Questa è una bella domanda e per risponderti torno un po' indietro’ nel tempo: durante gli ultimi periodi trascorsi da giocatore, la carriera da allenatore era il sogno professionale per il mio futuro, la mia mira principale. Non pensavo di diventare un allenatore del settore giovanile né tantomeno di intraprendere una carriera da direttore sportivo. Quando ho smesso di giocare ho fatto due anni il direttore sportivo, quindi mi sono subito smentito. Poi, quando sono venuto all’'Albinoleffe, mi sono smentito una seconda volta, perché dopo un anno di “apprendistato” mi è stato affidato l'’incarico di allenatore degli Allievi Nazionali. Dato che non vorrei smentirmi una terza volta, dico che vivo giorno per giorno e starò a vedere come si evolverà la mia carriera".

Allenare una squadra del settore giovanile che gioca con un unico modulo ha sicuramente dei vincoli. Non ti è mai successo di voler cambiare modulo?

"Anche per risponderti a questa domanda torno indietro di circa vent'’anni, quando per la prima volta mi sono imbattuto con questo modulo. Giocavo nel Cittadella, alcuni concetti erano diversi, ma ho ottenuto dei buoni risultati, vincendo il campionato di C2. Quindi non trovo nessuna difficoltà a interpretarlo e trasferirlo a voi ragazzi. In più è’ un modulo formativo, perché molte volte mette i giocatori in difficoltà e li spinge a trovare una soluzione senza ricorrere troppo all’'aiuto dei compagni".

Nel Settore Giovanile a volte si dice che il risultato non conta, tu ci credi veramente?

"In realtà, come vi ho detto più volte, il risultato è importante, perché non si può pensare di crescere dei giocatori che vogliono solo giocare bene e che non pensano al risultato. Lo scopo di una competizione è quello di decretare un vincitore e un vinto e se devo scegliere ovviamente preferisco essere il vincitore, a patto però che il risultato ottenuto sia frutto dello sviluppo dei nostri concetti attraverso il bel gioco. Questo ritengo che sia il modo per farvi crescere a livello tecnico e mentale".

Preferisci un giocatore con i piedi buoni, ma poco predisposto all'apprendimento o uno che non ha molta tecnica, ma che ragiona e si impegna sempre?

"Un giocatore più intelligente è più formabile di un giocatore 'ignorante'. Significa che un giocatore intelligente con il lavoro può migliorare anche dal punto di vista tecnico, mentre un giocatore qualitativamente dotato ma poco predisposto a ragionare condizionerà sempre le squadre in cui gioca".

Nella tua esperienza da allenatore e da responsabile non sei mai entrato in contrasto con nessuno per differenti idee calcistiche?

"In contrasto no. Posso avere magari delle opinioni differenti, ma confrontandosi si riesce sempre a trovare una soluzione. L'obiettivo comune è quello di migliorare il nostro settore giovanile e non quello di pensare ai propri interessi. Poi un aspetto bello del calcio è che non esiste un codice perfetto, una legge incontrastabile, ma tutto è migliorabile ed interpretabile secondo la propria filosofia. Siamo uno staff affiatato e al nostro interno sono presenti continui confronti e scambi di opinione per cercare di migliorare ogni giorno di più le capacità di voi ragazzi".

Grazie per le risposte Mister. Un'ultima domanda: nonostante quest’a intervista, mi farai comunque giocare?

"(Ride ndr) Vedremo, ci penserò..."

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