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L'uomo del giorno - Ezequiel Banegas

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C'è anche un po' di latino-americano nell'AlbinoLeffe 2.0 arricchita dai cinque acquisti del mercato invernale e pronta ad affrontare al massimo l'ultima parte di stagione. Dal Cuneo, infatti, è arrivato in bluceleste Ezequiel Banegas, attaccante classe 1992 di origine argentina. E' lui l'ospite di oggi per la rubrica 'L'uomo del giorno'.

Ciao Ezequiel, ci racconti un po' la tua storia calcistica? Come sei arrivato in Italia?

"In Argentina giocavo per una squadra di Serie B chiamata Instituto de Cordoba, con la quale ho fatto tutta la trafila del settore giovanile. In Argentina ogni categoria è composta da due annate, quindi ho avuto il piacere di giocare assieme a Dybala, che è più piccolo di me di un anno. Ci sentiamo spesso, a Torino siamo andati a mangiare assieme, conservo tutte le sue magliette. Sono arrivato in Italia a 18 anni per un provino con il Torino. Nonostante il provino fosse andato bene, non avevo ancora la cittadinanza italiana. Mentre alcuni documenti tardavano ad arrivare, ho deciso comunque di partire dalla Serie D".

altPer quale squadra tifi in Argentina? Come è vissuto il calcio là?

"Tifo per l'Instituto de Cordoba. Il calcio argentino è molto fisico e tecnico, soprattutto dalla metacampo in avanti. Tatticamente, invece, pecchiamo tanto, anche paragonando la Serie A Argentina con le categorie minori italiane. La differenza tra le due nazioni si vede tantissimo. Dal calcio argentino escono spesso dei fenomeni, ma soprattutto in difesa dobbiamo migliorare tanto tatticamente. La nazionale è lo specchio di quanto vi ho detto".

A Cuneo ti chimavano El Pocho... possiamo utilizzare anche noi lo stesso soprannome?

"Sono arrivato in Italia l'ultimo anno di Lavezzi a Napoli. Nei primi giorni, siccome non parlavo molto bene l'italiano, i miei compagni si limitavano a chiedermi il mio nome. Da quel momento, quando hanno scoperto che mi chiamavo Ezequiel, proprio come Lavezzi, il soprannome di Pocho non mi ha più abbandonato. E' più facile e più corto, in tutte le squadre in cui ho giocato mi hanno sempre chiamato così. Quindi... perchè no!"

Parliamo ora del tuo passaggio all'AlbinoLeffe. Come hai trascorso i primi giorni in questo nuovo gruppo?

"Mi sto trovando benissimo. I miei compagni mi hanno accolto subito molto bene. Questo è un gruppo molto unito, particolarmente sano: ho trovato dei ragazzi molto umili e sensibili e soprattutto non vedo alcuna cattiveria o rivalità tra di noi. Sono molto felice: spero di fare bene in questa seconda parte di campionato e di salvare questa società".

Quale messaggio vuoi rivolgere ai tifosi che hanno tante aspettative in te e nella squadra?

"Ai tifosi dico che ce la metterò tutta per salvare questa società: è da pochi giorni che sono qui e per quanto ho visto fino ad ora questa è una realtà che deve assolutamente rimanere in questa categoria perchè in quanto a organizzazione l'AlbinoLeffe è una società spettacolare. Spero, quindi, che con l'aiuto dei ragazzi, dello staff tecnico e della società questo club possa centrare la salvezza, facendo felici tutti i suoi tifosi. Mi sento di promettere che lotterò in ogni partita con il coltello tra i denti per raggiungere questo obiettivo".

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