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Società

aL Giovani - Varischetti: "Il nostro è un ambiente sano e familiare"

Da alcuni anni nello staff di Giampietro Mutti, Paolo Varischetti ha ormai l'AlbinoLeffe nel sangue e in questa interessante intervista ci racconta tutte le peculiarità di un ruolo sempre più importante all'interno del mondo del calcio, quello del preparatore atletico.

Ciao Paolo, iniziamo parlando della tua avventura in bluceleste. Ci racconti il tuo percorso professionale fino al tuo arrivo a Zanica?

"La mia storia professionale parte all'interno di un centro sportivo: ho iniziato a lavorare in piscina ed in palestra per poi incominciare 5 anni fa ad affiancare Giampietro Mutti nella Primavera dell'AlbinoLeffe. Dall'anno seguente, mi è stata affidata la preparazione atletica di alcune categorie. Ora mi occupo di Esordienti A e B e di Giovanissimi Nazionali".

altTi occupi di una fascia di età molto delicata. Quali sono gli aspetti più importanti nel tuo lavoro?

"L'età di cui mi occupo è molto particolare e di difficile gestione. Si passa da una visione del calcio prettamente ludica, a cui anche noi formatori, allenatori e preparatori dobbiamo comunque far riferimento, ad uno step successivo più impegnativo. Ai più piccoli si cerca, comunque, di insegnare attraverso il gioco non solo nozioni tattiche e tecniche, ma anche motorie, attraverso esercizi coordinativi, per poi arrivare alle categorie più alte facendo capire ai ragazzi che è necessario fare un lavoro non solo coordinativo, ma anche atletico, per garantire loro una buona prestazione durante l'impegno del weekend. Questa è la maggiore difficoltà perchè in breve tempo si arriva a svolgere un lavoro sostanzioso e più impegnativo".

Per quanto concerne le tue categorie, è possibile studiare un'apposita preparazione atletica adattandola alle esigenze tattiche richieste dai responsabili?

"In queste età la preparazione atletica non varia in relazione all'atleta: quest'ultimo deve essere preparato sempre a ritmi alti. Lo stesso discorso vale per il modulo tattico adottato dal nostro settore giovanile: quello scelto per le nostre squadre è molto utile, ma altrettanto dispendioso da un punto di vista fisico. Nonostante questo, per le mie categorie il lavoro durante gli allenamenti non varia particolarmente. Varia, invece, nelle categorie più alte. Nelle categorie più basse, la base del lavoro è rappresentata dalla preparazione coordinativa, evitando di sviluppare la capacità condizionale a secco".

Che importanza ha la preparazione atletica all'interno di un settore giovanile e, collegandoci alla tua ultima riflessione, la preparazione coordinativa?

"Nel calcio in generale, la preparazione atletica è importantissima, come tutti gli altri rami sviluppati in questo sport. Ormai per raggiungere delle prestazioni ottimali è necessario non trascurare alcun tipo di preparazione. E', quindi, fondamentale essere attenti ad ogni peculiarità. In un settore giovanile ed in particolar modo nelle fasce basse, è altresì imprescindibile la preparazione coordinativa perchè contribuisce lo sviluppo di tutti gli altri aspetti curati in un allenamento, soprattutto quelli tecnici. Un ragazzo coordinato ha un miglior approccio alla palla e avrà una maturazione tecnica maggiore e più veloce rispetto a chi non lo è".

Se dovessi spiegare ad un preparatore atletico sportivo cosa rappresentano per te il calcio e l'AlbinoLeffe, cosa diresti?

"La scelta relativa a questo sport è motivata dalla passione che ho verso il calcio, sia dovuta alla mia infanzia che maturata durante i miei studi di Scienze Motorie. La consiglierei a tutti i preparatori atletici in quanto è fantastico stare a contatto con i ragazzi, condurre la loro crescita fisica. Mi reputo, inoltre, un fortunato per essere approdato all'AlbinoLeffe: mi trovo in un ambiente ancora sano e familiare, con persone appassionate che cercano di fare il bene dei ragazzi. Qui non ho mai trovato difficoltà ambientali: è un luogo positivo per chi ci lavora e per chi lo vive giocando, come i ragazzi".

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