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Settore Giovanile

Pietro Cossetti: "La nostra politica giovanile è il futuro"

E' stata una delle figure storiche dell'AlbinoLeffe e lo sarà anche nella prossima stagione. Stiamo parlando di Pietro Cossetti, fino allo scorso anno nell'organico dell'attività di base, dal prossimo formatore degli Esordienti B. E' proprio lui il nostro ospite di oggi, a cui abbiamo chiesto di tracciare un bilancio della sua esperienza in bluceleste.

Ciao Pier, dopo un anno impegnativo, a breve inizierà la nuova stagione. Nonostante la retrocessione, l’AlbinoLeffe ha deciso di continuare a portare avanti il progetto giovanile iniziato diversi anni fa. Quanto pensi sia importante questa filosofia per una società come la nostra?

"Ritengo che questa sia la via giusta da percorrere, soprattutto per società come la nostra che non sono di prima fascia. Più si investe sui giovani, più si riesce ad andare avanti, evitando enormi investimenti. E' questa la politica del futuro".

Sei una delle figure storiche dell’AlbinoLeffe. L’hai vista giocare in diverse categorie: prima nella vecchia Serie C, poi in Serie B ed infine in Lega Pro. Cosa cambia nella gestione di un gruppo giovanile con una retrocessione tra i dilettanti?alt

"Dipende molto dall'età dei ragazzi. Soprattutto per i più piccolini, il fascino di assistere a delle partite di cartello con avversari importanti, come quelli che affrontavamo in Serie B aumenta l'attrazione dei ragazzi verso un club. Ad oggi devono essere molto bravi sia i responsabili che i formatori a far capire ai propri giocatori cosa significa giocare nell'AlbinoLeffe. Ritengo che il processo di maturazione che un bambino può avere all'AlbinoLeffe, nonostante la categoria inferiore, non abbia eguali".

Dopo diversi anni di attività di base, quest’anno torni ad allenare una squadra della pre-agonistica. Quali sono le principali differenze tra queste due diverse fasce di età?

"Tutte le categorie hanno dei principi specifici e differenti finalità. Dal mio punto di vista, nonostante le diverse esigenze dei ragazzi, in relazione soprattutto alla loro crescita, la filosofia di un formatore non deve mutare: credo fermamente nel calcio come divertimento e come elemento di crescita formativa".

Conosci già i ragazzi che andrai ad allenare? Che tipo di gruppo sono?

"Alcuni ragazzi li ho già allenati alcuni anni fa. Sicuramente è un gruppo omogeneo, nel quale sono presenti elementi sia di temperamento che di un buon livello cognitivo. Sarà sicuramente un anno difficile e di crescita, ma lo affronteremo con entusiasmo e con la consapevolezza di poter fare bene".

Sei legato a questa famiglia da tanti anni. Cosa rappresentava per te l’AlbinoLeffe nel momento in cui sei arrivato e cosa rappresenta ora?

"La cosa più bella è stata veder crescere questa società nel corso di tutti questi anni. Eravamo una piccola realtà e soprattutto a livello giovanile siamo diventati nel corso delle stagioni un punto di riferimento per le altre realtà della Bergamasca. Siamo partiti giocando al vecchio Campo Falco con l'illuminazione della strada, per poi arrivare a crescere i ragazzi in un Centro Sportivo come questo, che fa invidia a club più blasonati. Abbiamo ingrandito questa famiglia, senza perdere la voglia di migliorarsi sempre e dare il massimo per questi colori".

Grazie Mister, in bocca al lupo per la prossima stagione.

"Grazie a voi e... sempre forza aL!"

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