Ricordiamo con affetto un avversario capace, leale e generoso.
- Pubblicato in Prima Squadra
Piermario Morosini nel ricordo di Valerio Foglio
Ricordiamo con affetto un avversario capace, leale e generoso
Sono giorni particolari. Non è facile essere giocatore, allenarsi e pensare di giocare presto dopo quello che è accaduto su un campo così vicino, ad una persona che tutti noi, soprattutto ora che non c'è, sentiamo tanto vicina.
Sì, perché quello che è successo non è avvenuto su un campo oltremanica, come per Muamba, non è successo su un assolato rettangolo di gioco nel cuore dell'Africa, come successo a Foé, o al Jose Alvalade della bella Lisbona, ricordando il povero Feher.
No, la tragedia è all'Adriatico questa volta, in una partita della nostra Serie B, ad un giocatore e ad una persona che è patrimonio di tutti noi. Bergamasco, Nazionale giovanile, ragazzo giovane e umile, professionista e uomo vero. Per questo dispiace tanto, per questo motivo sentiamo Mario così vicino.
Ecco, per Valerio Foglio questo discorso conta, ma non basta. Perché Valerio lo ha conosciuto davvero, e soprattutto Mario ha conosciuto davvero Valerio Foglio.
“Ho giocato con lui tanti anni nelle giovanili e per tutta la trafila della Primavera – esordisce Vale – per poi ritrovarci a Vicenza. Abbiamo davvero legato proprio a Vicenza, dove siamo stati insieme un anno intero, di calcio vero.” E che giocatore era Mario? “Fortissimo, giocò una stagione alla grande: lui era innamorato di Vicenza, credo abbia sempre pensato di tornarci. Io lo guardavo soprattutto dalla panchina e dalla tribuna, giocavo poco quell'anno. Ma ho avuto la fortuna di stare un'annata intera con lui.”