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Lo Sapevi Che... | 3 Curiosità sui prossimi avversari dell'#aL: il LECCO

Alla vigilia del match di campionato che vedrà i ragazzi di mister Biava impegnati sul campo del Lecco - mercoledì 1 febbraio, ore 18.00 -, ecco alcune curiosità sulla società bluceleste.

1) STORIA: La sezione calcistica della città di Lecco nacque ufficialmente il 22 dicembre 1912 da un'idea di Vico Signorelli, membro del consiglio di amministrazione della Società Canottieri Lecco, fondata il 27 settembre 1895 nel Caffè del Teatro Sociale. La prima partita ufficiale del Calcio Lecco risale invece al 13 aprile 1912; venne disputata contro il Milan che si impose con il punteggio di 4-1.
La società lecchese ha disputato tre campionati di Serie A, l'ultimo dei quali nella stagione 1966/67 e 11 di Serie B, oltre ad aver conquistato una Coppa Anglo-Italiana nel 1977. Nel suo palmarès annovera inoltre la vittoria di una Coppa Italia Semiprofessionisti.

2) STADIO: Il Calcio Lecco 1912 disputa le proprie gare interne allo Stadio Mario Rigamonti-Mario Ceppi, inaugurato nel 1922 e di proprietà comunale. La capienza omologata è di poco meno di 5.000 posti, tutti numerati e divisi in quattro settori (Tribuna, Distinti, Curva Nord e Curva Sud).
L'impianto deve la sua intitolazione a Mario Rigamonti, calciatore del Grande Torino - e prima ancora del Lecco-, morto nella tragedia di Superga nel 1949, e a Mario Ceppi, il presidente più vincente nella storia del club bluceleste.

3) AQUILA: Al centro dello stemma ufficiale del Calcio Lecco 1912 è presente il disegno di un'aquila in bianco e nero. La prima volta che tale animale venne accostato alla società bluceleste fu nel corso della Stagione 1957/58, quando l'allora segretario coniò il termine Gli Aquilotti del Resegone per indicare i giocatori del Lecco. L'aquila venne scelta in quanto tipico animale delle montagne mentre il Resegone in quanto monte più caratteristico della provincia di Lecco, più volte citato anche nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Tale appellativo piacque fin da subito ai tifosi lecchesi; fu a quel punto che lo stesso segretario disegnò l'aquila che ancora oggi campeggia al centro dello stemma societario.

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