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Palla alla Penna | Ep. 14: “Un girone di ferro”

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Che quello di quest’anno potesse essere un campionato particolarmente equilibrato ce lo si poteva aspettare.

Già agli albori della competizione infatti, in tanti avevano più volte sindacato riguardo un possibile livellamento verso l’alto del raggruppamento. Senza le schiacciasassi Venezia e Parma, tante realtà con il passare dei giorni costruivano organici di livello per ambire ad un posto al sole.

1718editoriale14La realtà non ha deluso le aspettative e se i tifosi neutrali traggono beneficio gustandosi partite avvincenti e dall’epilogo tutt’altro che scontato, gli appassionati delle varie realtà di serie C hanno ormai capito che ogni domenica va in scena uno scontro che esula da qualsiasi ragionamento legato alla posizione in graduatoria.

Le avvisaglie c’erano già state nella scorsa stagione, quando l’apertura della “cerniera” dei playoff a dieci squadre aveva di fatto assottigliato il confine tra sogni ambiziosi ed incubi dolorosi.

La prima annata del nuovo corso seriano è stata per tutti quella della rinascita. Un’identità ritrovata grazie anche ad un obiettivo costruito lungo il percorso, sicuramente non preventivato inizialmente e centrato in un finale thrilling dopo un serrato testa a testa con il Santarcangelo.

Ma se nella passata stagione l’andamento della squadra si è dimostrato costante e oscillante tra l’ottava e l’undicesima posizione, nella seconda parte del 2017 era riuscita a fare addirittura meglio, occupando virtualmente il secondo posto al termine del primo tempo contro il Padova, nonostante una doppia partenza falsa.

Il girone B però non ammette distrazioni e tutti gli episodi possono risultare decisivi. Se dicembre è stato nerissimo sotto il punto di vista dei risultati, gennaio ha segnato il ritorno alla vittoria tra le mura amiche. Ad oggi i punti sarebbero trenta in ventidue gare. Conti alla mano uno in più rispetto alla scorsa stagione e ciò si rispecchia anche nella posizione in classifica di un gradino più alta. Se la fase difensiva è rimasta identica (sono sempre ventiquattro le reti subite), quella offensiva è leggermente migliorata (ventisei realizzazioni contro ventiquattro).

La differenza sostanziale la si può comprendere analizzando l’intero raggruppamento. Se la scorsa annata tra la seconda e la penultima c’erano ben ventitré punti di distacco, ora ce ne sono solamente dodici, segno che il termine “equilibrio” che riempie le bocche degli addetti ai lavori non è frutto di casualità, ma verificabile dando un’occhiata alle statistiche. E ancora: l’Albinoleffe ha segnato più del Renate, attualmente terzo in classifica, e tanto quanto la Sambenedettese, seconda, subendo però rispettivamente sei e sette gol in più, al pari del fanalino di coda Fano che può comunque fregiarsi dell’undicesima difesa meno battuta del campionato.

D’altronde l’ha detto anche Fabio Gavazzi che, da buon bergamasco doc armato di concretezza ed autocritica, al termine del match perso contro il Santarcangelo due settimane fa ha più volte scandito questo concetto: “Noi siamo l’AlbinoLeffe, possiamo vincere contro chiunque come perdere. Il nostro destino dipende soltanto da Noi”.

Coraggio, determinazione e… massima attenzione, dunque, perché questo raggruppamento non ammette distrazioni. Un girone di ferro, in cui anche quest’anno vogliamo dire la nostra. Come sempre, rigorosamente, tutti insieme.

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