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A tu per tu con ... Simon Laner

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Simon Laner è uno dei volti nuovie allo stesso tempo una delle rivelazioni di questa prima parte di stagionedell'AlbinoLeffe. Nato a Merano ventiquattro anni fa, ha debuttato in B con ilVerona e dopo una lunga militanza in C (Carrarese, Castelnuovo Garfagnana e Pro Sesto) è tornato tra i cadetti con la magliaseriana.  

Laner, un italo - tedesco all’AlbinoLeffe…

Con papà Georg parlo un dialettotedesco mentre con mamma Giovanna parlo in italiano.  A Merano c’è il bilinguismo e ci sono scuolein cui si insegna puramente in lingua tedesca e altre in cui si insegna in linguaitaliana. Io ho frequentato le prime ai tempi di elementari e medie, le secondequando sono passato alle superiori.

E in quel periodo ti sei trasferito a Verona. Che ricordi hai?

Avevo 15 anni e tre anni piùtardi, stagione 2002-2003, Alberto Malesani mi ha fatto debuttare in primasquadra in serie B. Inoltre al termine di quella annata ho vinto i campionatiEuropei Under 19 inLiechtenstein e tra i miei compagni di squadra c’erano anche Gabriele Perico eMauro Belotti.

Due ragazzi che hai ritrovato qui all’AlbinoLeffe…

Dopo qualche anno in C ho avutouna nuova occasione per misurarmi con la B. Sono arrivato con il pensiero di migliorarmi e di ritagliarmiun po' di spazio, ma non mi sarei mai immaginato di giocare titolare. Mi haagevolato qualche infortunio però penso di aver disputato un buonpre-campionato e di aver convinto il mister adattandomi ad un ruolo nonpropriamente mio.

La versatilità si è rivelata un’arma fondamentale…

In passato ho sempre agito inposizione di interno destro nel centrocampo a tre, ma adesso schierato sull’alache sia destra o sinistra cerco sempre di dare il meglio. Per ora.,fortunatamente, i risultati stanno arrivando anche grazie alla fiducia di tuttol’ambiente. Certo, non mi sarei mai immaginato di realizzare il primo gol aldebutto a Modena: è stata una gioia incredibile.  

Hai parlato di ambiente. Chi sono i compagni con cui hai legatomaggiormente e chi ti ha impressionato sul campo?

Sicuramente Ruopolo, Renzetti eNarciso. Conoscevo Carobbio, anche se da lontano non avendolo mai incontrato.Pippo è un giocatore che mi ha impressionato, detta i tempi ed è fondamentaleper la nostra manovra.   


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