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La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società

di Cesare Malnati


Trasferta sfortunata:l’AlbinoLeffe gioca (bene) 20-30 minuti, il Brescia neanche quelli, ma allafine a vincere 1-0 sono proprio gli uomini di Nedo Sonetti, adattati a immaginee somiglianza del proprio allenatore, ossia la praticità in persona. L’episodiodecisivo è avvenuto dopo 40 minuti, sotto forma di gol dell’ex Possanzini,grazie ad un clamoroso svarione di Serafini, che solo critici dello spessore digrilli parlanti potrebbero eleggere a capro espiatorio. Purtroppo càpita disbagliare e in questo caso l’errore è isolato. In realtà – in una valutazionecompetente della gara, cominciata positivamente da parte dei seriani einariditasi successivamente senza però che gli avversari prendessero mai ilsopravvento - il pareggio ci sarebbe potuto stare benissimo. Il valore dellaprestazione scivola sul cinque e mezzo perché non s’è vista una reazioneincisiva alla disavventura di cui sopra, sebbene ci fosse a disposizionel’intero secondo tempo. Ecco, questa è la vera pecca della partitadell’AlbinoLeffe, che non ha certo perduto per una questione tattica o perchéstavolta è rimasto fuori il pur valoroso Garlini. Mister Madonna ha dispostoper la prima volta i suoi, in difesa, a tre (Conteh-Gervasoni-Serafini), ma,giocando così, la squadra ha iniziato alla grande, dettando letteralmente leggesoprattutto a sinistra col tandem Laner-Renzetti, al punto che il Brescia havarcato la metà campo non prima del 20’con una conclusione di Caracciolo. Ai biancocelesti, sempre privi di Carobbio eCellini, è mancata, in quel periodo, la concretezza, tuttavia i padroni di casamai e poi mai avrebbero sperato di passare in vantaggio. Invece nella ripresa,sostituito Previtali con Cristiano, il match è sconfinato nel territorio di unavecchia volpe come Sonetti, maestro del contropiede, sicchè proprio inripartenza l’unica occasione è stata del Brescia, con Zambrella che ha messoalto un servizio di Possanzini. Per il resto, tentativi senza via d’uscita deibergamaschi (in tenuta giallorosa, appunto), nonostante gl’inserimenti diGeroni e Sau (Laner e Serafini). Piuttosto va segnalata una situazione assaianomala, con Coser protagonista. S’è visto il portiere di riserva, pronto aentrare in campo, litigare una prima volta, in panchina, col direttore sportivoValoti e poi furiosamente gesticolare con Madonna sr., a 10 minuti dalla finementre pareva stesse finalmente per entrare al posto di Narciso che chiedeva ilcambio. Il bello è che il tecnico ha viceversa esaurito le sostituzionimandando dentro Sau. Una sceneggiata pubblica, indice di dannoso nervosismo,che – in ogni caso - andava assolutamente evitata. 

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