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La pulce nell'orecchio

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Secondo logica la pur grave sconfitta casalinga (0-1) col Lumezzane. E pertanto pressoché inevitabile. Infatti s'era visto già nel primo tempo, finito a reti inviolate, che gli ospiti possiedono più qualità. Non tanta, ma un po' sì, soprattutto in avanti. Il riscontro della povertà tecnica dell'AlbinoLeffe nella ripresa, una volta la squadra seriana in svantaggio per un tiro da fuori all'8'. Conclusione non irresistibile, generosamente concessa e avvistata in ritardo da Offredi. Ebbene, la Bluceleste, sebbene con un sacco di tempo a disposizione, non ha più cavato un ragno dal buco. Reazione velleitaria e occasioni zero.

Risultato negativo inevitabile significa che la squadra più di così non è in grado di dare. Disposta in campo in modo più razionale, col così detto albero di Natale (Girasole e Corradi alle spalle di Momentè). Eppure il Lumezzane, una pari grado, non ha rubato niente. Il gol questo sconosciuto. In panchina, Mangone ha cercato disperatamente di trovarlo, anche mischiando le carte. Inserendo Pesenti per Corradi (due punte dunque), poi Vorobjovs e Aurelio. Insomma, il mister - alla sua seconda partita - ha provato con tutti gli attaccanti dell'organico, ma il bandolo della matassa non s'è individuato. A occhio, l'unico forse capace d'accendere la scintilla è sembrato Vorobjovs. Comunque troppo poco.

Il tecnico, se avesse potuto, sarebbe entrato in campo lui, forte della sua esperienza di tante stagioni di serie A. Il suo contributo nel prosieguo sarà comunque assai utile per le iniezioni di coraggio che sta praticando con dosi da cavallo ai giocatori. Sui corner avversari, per esempio, ha sempre detto ai tre attaccanti di non abbassarsi per non dare l'impressione d'avere fifa. L'input alla squadra, inoltre, è chiaro: per risalire bisogna mettersi a giocare. Che poi l'essenza per squalifica di Salvi abbia ancora una volta reso obbligata una formazione emozionante in difesa, col jolly Gazo schierato terzino destro, è un altro paio di maniche. Il convento non passa altro, per ora. Sta alla società intervenire, ma si deve attendere gennaio.

A questo punto, l'obiettivo non può che essere la salvezza ai play out. Il resto del campionato va pianificato in quest'ottica. La riparazione di un AlbinoLeffe oggi non competitivo dev'essere graduale, dando maggiore sostanza alla rosa sia numericamente che qualitativamente. Stando attenti a non farsi bagnare il naso dal fanalino di coda Pordenone (sarebbe il colmo...), appuntamento - facendosi trovare pronti - allo sprint finale.

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