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aL Giovani - Venturelli: "Portieri, mai fermarsi di fronte alle difficoltà"

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In molti dicono che quello del portiere sia il ruolo più scomodo e difficile all'interno del gioco del calcio, ma che dire invece di chi lo allena, cercando di tenere alta la sua autostima e aiutandolo a ripartire dopo gli errori del weekend? Abbiamo parlato di cosa significa allenare questo tipo di giocatore con Giampaolo Venturelli, preparatore dei portieri dai Pulcini ai Giovanissimi... 

Ciao Giampaolo, sono passati ormai 4 mesi dall'inizio della stagione. Che bilancio puoi tracciarci di questo primo periodo?

alt"Posso dire di essere contento del materiale umano che c'è per lavorare e delle strutture, decisamente all'avanguardia rispetto alle altre realtà. Il bilancio di inizio anno è positivo. Bisogna ora continuare su questa strada e noi preparatori faremo di tutto per aiutarli in questo".

Ti occupi della crescita dei portieri dai Pulcini ai Giovanissimi. Quali sono le principali differenze di insegnamento tra le diverse fasce di età?

"Certi aspetti non variano in relazione all'età. In generale bisogna stare molto attenti agli aspetti psicologici, relazionandosi non allo stesso modo, ma in base al carattere dei ragazzi. Con i portieri più grandi, che stanno affrontando l'ultimo anno di pre-agonistica, bisogna dare grande intensità, mentre con i più piccoli bisogna cercare di trasformare il gioco e il divertimento in apprendimento".

Per quanto riguarda le categorie più basse, quali sono gli elementi più importanti da apprendere?

"La didattica e la tecnica di base sono fondamentali per iniziare ad avere l'approccio da portiere: mi riferisco al coraggio nel buttarsi, al non aver paura del contatto con l'avversario... Sono tutti elementi che caratterizzano un portiere. Importante a quest'età è anche la coordinazione: il portiere deve essere il giocatore più atletico e dinamico, con le capacità coordinative maggiormente allenate".

E invece cosa cambia nelle categoria della pre-agonistica?

"Innanzitutto quello che viene insegnato ai piccoli non deve essere omesso nell'insegnamento ai più grandi, come la tecnica di base per un calciatore. Tra un'età e un'altra cambia soprattutto l'intensità con la quale queste situazioni vengono affrontate, oltre all'inserimento, man mano che si sale di anno, di alcune situazioni di gioco più complesse come le palle alte, la capacità di leggere spazio e tempo oppure le esercitazioni di tipo fisico, che nell'attività di base non sono presenti".

Che consiglio vorresti dare ai tuoi portieri?

"Di non porsi limiti, di andare avanti per la loro strada e di non fermarsi di fronte alle difficoltà che incontreranno nella loro vita sportiva: il ruolo del portiere è il più complicato soprattutto sotto l'aspetto psicologico. Servirà, quindi, grande forza mentale e perseveranza per andare avanti in questo lungo percorso".


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