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Prima Squadra

Giampietro Mutti: “Da metà luglio si torna a sudare per inseguire un sogno”

È tempo di vacanze per i ragazzi della Prima Squadra. Tradizionalmente giugno è il momento per ricaricare le batterie tra un campionato intenso, quello appena concluso, e uno, il prossimo, che lo sarà ancora di più. Al rientro, i giocatori blucelesti troveranno Giampietro Mutti, pronto a rimetterli in forma. Abbiamo incontrato il nostro preparatore atletico proprio per scoprire come verrà organizzato il lavoro delle prossime settimane.

Giampietro, cosa dovranno fare i giocatori in questi giorni?

alt“Abbiamo chiuso i lavori il 9 giugno e l'idea è quella di staccare fino a fine mese per poi riprendere con un po' di corsa che i ragazzi possono effettuare da soli nei primi 15 giorni di luglio, prima di iniziare la preparazione vera e propria che quest'anno dovrebbe essere svolta così: un allenamento al giorno per la prima settimana e doppia seduta nella successiva”.

Cosa cambia nella gestione del lavoro il fatto di dovere affrontare un campionato più lungo?

“Non cambia molto perchè di fatto ci saranno più partite, ma a livello temporale dovremmo essere più o meno allineati all'anno scorso, visto che avevamo considerato di essere impegnati da agosto a maggio inoltrato tra Coppa Italia e playoff”.

Come ti aspetti di ritrovare il gruppo alla ripresa?

“In questo caso c'è un po' di varietà: qualcuno torna addirittura sovra allenato, qualcun altro, invece poco preparato, soprattutto i ragazzi che hanno avuto gli esami di scuola. Però devo dire che ultimamente c'è più consapevolezza di quello che è il lavoro e in generale i giocatori si presentano più preparati. Anni fa, invece, capitava di iniziare la preparazione con atleti reduci da un mese intero di stop”.

Quanto è importante iniziare la stagione freschi a livello mentale?

“Molto. Sicuramente la condizione fisica e mentale sono abbinate: essere riposati di testa è determinante perchè influenza l'approccio fisico e ne risente la condizione. Se la testa è carica il corpo rende di più”.

È più semplice lavorare con i giocatori più esperti o con i giovani?

“Non è semplice da adire. I calciatori più maturi sanno già cosa fare e come gestirsi, però hanno delle abitudini consolidate e a volte fanno fatica ad accettare le novità. I giovani sono più malleabili, ma devono essere più spronati e vanno educati sulla gestione degli orari, dell'alimentazione, su quella che è la vita da atleta. Questa varietà è positiva per i preparatori”.

Hai in mente qualche novità nelle metodologie di allenamento per la prossima stagione?

“Spesso le novità significa moda e queste ritornano ciclicamente”.

Grazie Giampietro.

“Grazie a te e buone vacanze a tutti i nostri tifosi!”.

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