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Prima Squadra

La pulce nell'orecchio

Logico 2-0 per il Como. AlbinoLeffe dominata in casa in lungo e in largo, ai limiti dell'umiliazione. Questa la spietata verità. Risultato esatto anche nel punteggio. Gli ospiti hanno comandato le operazioni sin dal fischio d'inizio e di strano c'è stato come abbiano potuto andare in vantaggio solo al 21' s.t. (punizione di Le Noci). Che cosa aspettavano? Sicché stava pure per succedere che la sgangherata Bluceleste di questi tempi segnasse per prima. Ma Momentè solo davanti al portiere s'è fatto una bella dormita. Non sarebbe cambiato niente, sia ben chiaro. Sì era a inizio ripresa e il Como avrebbe vinto comunque, tanto ampio è parso il divario tecnico tattico fra le due formazioni. La mancata realizzazione dell'unica palla-gol è anzi un'aggravante. Se in una partita del genere il tuo attaccante più accreditato non ha la freddezza di mettere all'incasso dando l'impressione d'essersi distratto, cadono davvero le braccia.

La squadra di Pala nel p.t. non ha mai passato la linea di centro campo. Qualcuno s'aspettava una reazione, una volta sotto? Pia illusione. Conclusioni una, ad opera di Maietti, lui e capitan Salvi i soli, forse, a salvarsi. E intanto il Como continuava ad imperversare, pur senza raddoppiare (il gol della tranquillità nel recupero). D'accordo, nella pur passiva resistenza a oltranza si può scovare qualche elemento di magra consolazione. Tuttavia sarebbe un grossolano errore fingere d'accontentarsene.

Qui, più che la pulce, nell'orecchio ronza fastidiosamente un calabrone. A questa squadra manca praticamente tutto, a meno che non si vogliano considerare decisive le assenze degli squalificati Taugourdeau e Corradi. Vabbe' che non c'era nepppure Offredi, ma il portiere non può farci niente se la squadra subisce invece di giocare. Intanto non si vedono i gol. Alla quarta uscita ufficiale, considerata pure la Coppa Italia, stiamo ancora a zero. Lasciamo perdere Momentè, che è appena arrivato, nella speranza che possa migliorare una volta ambientatosi. Mister Pala, fra Aurelio e Vorobjovs, ha scelto quest'ultimo senza essere ricambiato della fiducia. Geroni, in appoggio, ma è troppo poco. E poi il centrocampo, schierato basso basso, non collabora affatto alla fase offensiva, affannati come sono stati contro il Como Gazo e il giovane Calì all'inseguimento dei loro avversari diretti. Sovrapposizioni laterali cercasi.

Inoltre l'AlbinoLeffe attuale pare svuotato, senza rabbia, senza determinazione. Di fronte a una prestazione simile, l'amor proprio avrebbe dovuto generare almeno una scossa, il tentativo di rimettere in piedi la partita nel finale. Non c'è un leader. L'atteggiamento in campo è conseguente. Sabato prossimo, a Bassano del Grappa, tocca un avversario entusiasta e in grande condizione, a giudicare dai risultati. Una squadra dalle umili origini, tutt'altro che blasonata: se non si cambia registro, c'è caso d'imbattersi in una dura lezione.

Cesare Malnati

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