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Prima Squadra

Il messaggio di Cesare Prandelli: "Questo il mio augurio a Zanchini e alla squadra"

Un'invidiabile carriera da giocatore tra Cremona, Bergamo e Torino, condita da successi memorabili soprattutto in maglia bianconera, ma è da allenatore che salirà alla ribalta fino a diventare CT della nazionale italiana il 30 maggio 2010, sfiorando successivamente la conquista dei campionati europei del 2012. Stiamo parlando di Cesare Prandelli, ex selezionatore azzurro ed allenatore tra le altre di Parma, Fiorentina e Galatasaray, che nella fine degli anni '90 scelse proprio Luciano Zanchini come persona di fiducia del suo staff prima a Verona e poi a Venezia, centrando con lui due promozione dalla serie cadetta alla massima categoria. Il più grande "in bocca al lupo" a Zanchini e a tutto lo staff bluceleste a poche ore da Giana-AlbinoLeffe proviene proprio dal tecnico di Orzinuovi, intervenuto ai nostri microfoni per trasmettere a tutto il gruppo un incoraggiamento speciale…

Buongiorno mister, innanzitutto grazie per il suo intervento. E' legato a mister Zanchini da un rapporto di stima iniziato parecchi anni fa. Che tipo di percorso avete condiviso assieme?

alt"Ci conosciamo da tanto tempo. Lui era un dirigente, io un giocatore della Cremonese. Poi lui ha intrapreso la carriera da allenatore, io quella da giocatore. Ci siamo ritrovati più tardi, vivendo assieme delle esperienze molto belle e significative a Verona e Venezia, piazze in cui è stato mio collaboratore e cooperava anche a livello giovanile come responsabile. E' una persona di grandissima competenza e di spessore umano. Lo reputo una garanzia sotto tutti i punti di vista".

Cosa apprezza del suo modo di lavorare?

"Quando andai a Verona, gli avevo proposto di entrare a far parte del gruppo dei miei collaboratori perché avevo bisogno di un interlocutore forte, di una voce che usciva un po' dal coro del mio staff. Lui ha la grande qualità di dire sempre la verità, dote molto rara. Aldilà delle sue conoscenze calcistiche, questa è la peculiarità che ho sempre apprezzato di lui".

Qual è stato il segreto del vostro successo?

"Avevamo stabilito un patto: quando si parlava di calcio, ci eravamo promessi di dirci tutto al 100%, senza utilizzare alcun tipo di filtro. Un rapporto schietto e sincero. Direi che la nostra collaborazione ha sempre funzionato anche e soprattutto per questo motivo".

Qual è il ricordo più bello che ha con Zanchini?

"Guardando al passato, ricordo con grande piacere le due promozioni a Venezia e Verona dalla B alla A, due esperienze meravigliose, ma oltre a questo non posso dimenticare le grandi passeggiate, momenti nei quali si dava spazio ad ampie riflessioni".

Di cosa si parlava?

"Decidevamo di andare per un paio di giorni in vacanza per rilassarci e l'idea iniziale era sempre quella di non parlare di calcio, ma alcuni secondi dopo aver terminato la frase, pensavamo già a progettare e programmare. Luciano è un ricercatore, un emotivo. E' stato molto stimolante averlo come collaboratore".

Che pensiero si sente di rivolgere a Zanchini e più in generale a tutta la squadra?

"Rivolgo un grande 'in bocca al lupo' in primis a lui, ma anche a tutto lo staff e a tutti i ragazzi, augurando a tutti loro di poter centrare gli obiettivi. So che ha un bellissimo rapporto con il presidente: l'ho conosciuto, entrambi hanno grandi idee. Chiaramente nel momento in cui ci si confronta con la realtà, diventa tutto più complicato, ma loro due sono persone con grandi valori e sono certo che sapranno trasmetterli per il bene di tutti coloro che fanno parte della realtà AlbinoLeffe".

 

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