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Settore Giovanile

Luciano Zanchini: "Qui per costruire qualcosa di solido"

È Luciano Zanchini il nuovo Responsabile del Settore Giovanile dell'AlbinoLeffe. Il tecnico di Soncino inizia questa nuova avventura con grande energia e forti motivazioni, consapevole del fatto che quando si parla di giovani calciatori ci sono sempre nuovi margini di crescita. Noi lo abbiamo intervistato.

Com'è stato il primo impatto con la realtà AlbinoLeffe?

“Molto positivo. Quando ho parlato con il Presidente Andreoletti e il Direttore Valoti ho avuto subito la sensazione di essere di fronte a un progetto molto serio, che si vuole portare avanti e migliorare. Mi auguro di poter dare una mano perchè se lo meritano”.

Qual è stato il percorso che l'ha portata da noi?

alt“A livello di settore giovanile ho lavorato a Brescia, Cremona, Verona, poi ho avuto varie esperienze anche in prima squadra. In particolare ricordo con grande piacere il quadriennio al fianco di Cesare Prandelli a cavallo del 2000”.

Eredita un settore giovanile in crescita costante. Secondo lei che margini di miglioramento ci sono?

“Penso che i margini ci siano nel momento in cui si vuole fare qualcosa d'innovativo, ma la vera crescita parte dai formatori. Il loro miglioramento può incidere nel completamento del ragazzo che è decisivo nella scalata delle categorie che portano alla prima squadra. Inoltre, avere un'ideologia comune con il tecnico della Prima Squadra è sicuramente un vantaggio perchè salvaguarda il lavoro che viene fatto con i ragazzi, come dimostrato dai tanti giovani approdati tra i professionisti”.

Quali sono le linee guida del suo lavoro?

“Il fatto di conquistare palla per poter andare a giocarla; non distruggere quello che fa l'avversario, ma avere un atteggiamento sempre propositivo”.

Può darci qualche anticipazione su come verranno gestiti i diversi gruppi di età?

“Per quanto riguarda l'attività di base, proseguiremo seguendo il Metodo Wein che sta dando dei benefici. A questo aggiungo qualcosa per far sì che il ragazzo inizi a completarsi in funzione del ruolo e in più, scalando le categorie, lavoreremo su situazioni di gioco e movimenti di reparto inerenti a quella che è la gara”.

Lavorare in un centro sportivo come quello di Zanica è sicuramente stimolante.

“È un centro sportivo all'avanguardia, c'è molto verde e gli uffici mi sembrano molto funzionali”.

Detto del primo impatto, quali sono le principali differenze con le realtà che ha vissuto negli anni passati?

“La differenza la fa il Presidente. Ha un'organizzazione di base interna che vuole trasmettere e che vuole che sia portata avanti seguendo dei binari precisi e questo ci costringe, tra virgolette, a lavorare sull'obiettivo”.

Nel corso degli anni l'AlbinoLeffe ha puntato molto sulla formazione di uomini prima che calciatori. Crede che sia questa la strada da percorrere anche per il futuro?

“Penso proprio di sì. La disciplina, il rispetto, la formazione scolastica sono le basi. Negli ultimi anni è venuta meno la figura dell'oratorio, ma cerchiamo di sopperire a questa mancanza con il lavoro fatto qui a Zanica. Cercheremo di costruire qualcosa di solido anche con l'aiuto delle famiglie”.


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