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Giovani Calciatori Crescono – Jacopo Aiello

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Il portiere dei Giovanissimi Nazionali di Danelli tra crescita calcistica e personale

Si chiama Jacopo Aiello, è portiere classe 1999 dei Giovanissimi Nazionali di mister Luca Francesco Danelli ed è il giovane del settore giovanile alla ribalta di AlbinoLeffe News di quest’oggi. Un ragazzo dalle ottime doti, secondo il parere del suo allenatore Liam Ardigò, e che sicuramente può fare bene nella prossima e nelle stagioni a venire.

Jacopo, quale è stato finora il tuo percorso calcistico?

“Questo è il mio primo vero anno all’AlbinoLeffe, sono arrivato a giugno a Zanica dopo cinque anni al Milan: sono stato rossonero dai pulcini fino ai giovanissimi. Il Milan mi ha selezionato dopo avermi visto ad un torneo in cui vestivo la maglia dell’Olginatese, la mia prima squadra.”

Perché la porta? Difficilmente un ragazzo nasce con la voglia di fare il portiere…  c’è sempre un momento preciso in cui si inizia a stare tra i pali.

“Ho iniziato a giocare in porta perché quando ero all’Olginatese l’allenatore mi ha fatto provare a stare tra i pali, così, per caso, anche se giocavo in attacco e mi piaceva molto di più giocare fuori. Ed è andata bene… Da quella prima volta mi ha sempre schierato tra i pali. Da quel momento non ne sono più uscito.”

Cosa ti piace di giocare in porta? Essere portiere ha un fascino particolare, non è come tutti gli altri ruoli…

“Mi piace la responsabilità, il sapere che tutto è su di te: è un ruolo molto duro, ma a me piace così. Mentre sono in campo non ho paura di sbagliare, penso sempre e costantemente alle situazioni che possono accadere, sia quando i miei compagni hanno la palla, sia quando ce l’hanno gli avversari. Attenzione, tanta attenzione.”

C’è un aspetto che tu ritieni essere il tuo punto di forza? C’è un portiere a cui vorresti somigliare o che hai preso a punto di riferimento?

“Devo migliorare su tutto, c’è sempre da migliorare, non si è perfetti mai. Portiere… oltre a Buffon, visto che sono juventino e da sempre è il mio idolo, lo seguivo fin da piccolo, mi piace molto Marchetti della Lazio, per il suo modo di comportarsi in porta, perché mi ci ritrovo in determinate parate. E il fatto che abbia giocato e sia partito nella sua carriera all’AlbinoLeffe per me è uno stimolo in più.”

Obiettivo della stagione?

“Cercare di fare il meglio possibile, dare il massimo di me stesso e cercare di giocare bene. Mi viene chiesto di giocare molto con i piedi, di iniziare l’azione con la palla a terra: si cerca di farlo il meglio possibile.”

Cosa significa per te essere qui?

“AlbinoLeffe significa per me crescere, soprattutto come uomo e poi come calciatore. L’importante all’AlbinoLeffe è diventare uomini che sanno vivere civilmente. Anche per questo mi piace stare qui.”

E del tuo allenatore Ardigò cosa pensi?

“Liam è un ragazzo sempre disponibile, tecnicamente è molto preparato, sa quello che dice e, soprattutto, sa spiegarlo molto bene. Gli esercizi che sceglie per me sono duri ma sono belli da fare, da provare. Allenarmi con lui è davvero stimolante.”


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