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aL Prepartita - Bonazzi: "A Venezia per fare qualcosa di importante"

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Vigilia di campionato particolarmente emozionante per Roberto Bonazzi che domani a Venezia bagnerà il suo esordio come tecnico della Prima Squadra.

Mister, emozionato in vista di questo appuntamento?

“Sì perchè realizzo il sogno di allenare la squadra nella quale ho giocato tanti anni. È un momento bellissimo, ma non dobbiamo stare a pensarci. Devo pensare solo all'aspetto organizzativo e al lavoro in vista di una partita importante come quella di domani”.

altLa vedo molto carico. È riuscito a trasmettere questa adrenalina anche alla squadra?

“Penso di sì. A me piace avere una squadra aggressiva quando è senza palla, ma che sappia ragionare quando ne è in possesso. Cercheremo di mettere qualcosa di diverso e avere organizzazione”.

Ha già pensato a eventuali modifiche tattiche?

“Non mi sembra intelligente cambiare tutto in tre o quattro giorni. Ho visto che la squadra ha sempre giocato con un centrocampo a tre e proseguiremo su quella linea, poi vedremo qualche soluzione diversa”.

Qual è il problema di questa squadra? Cosa la blocca?

“Per il momento non vedo problemi. Magari domani ce ne saranno tantissimi, ma questa settimana non ne ho notati. Non creiamoli prima del tempo”.

Il giorno della sua presentazione ha dichiarato che il gruppo a disposizione le piace anche per la disponibilità a lavorare. Ora è giusto attendersi anche un'assunzione di responsabilità maggiore da parte dei ragazzi?

“In una squadra di calcio è normale avere una forza interiore che ti permetta di fare uno scatto in avanti, a maggior ragione visto che siamo all'AlbinoLeffe e non in una piazza dove l'adrenalina sale da sola. A mi piacciono le squadre toste, aggressive, dove nulla viene lasciato intentato”.

Quali sono i tecnici che l'hanno ispirata per la sua formazione?

“Sono stato tanti anni con Gustinetti, Cadregari e qualche stagione con Mondonico e da tutti ho imparato qualcosa cercando di metterlo nel mio piccolo bagaglio. Gustinetti mi ha fatto capire che se proprio si deve perdere conviene farlo giocandosela. Mi piace cercare di giocare, pur sapendo di non essere il Barcellona. Provo ad adattarmi alle situazioni: ora siamo attesi dall'Unione Venezia e cercheremo di fargli male in un certo modo”.

Quando era giocatore pensava mai che un giorno avrebbe fatto l'allenatore?

“A dire il vero no. Sicuramente ero testone come lo sono ora, però non saprei dire se sia un pregio o un difetto”.

Che avversario è l'Unione Venezia?

“Un avversario che arriva da una serie positiva notevole, che ha dei giocatori di categoria superiore, un bravo tecnico, ma noi abbiamo voglia di fare qualcosa di importante con quello che abbiamo preparato in settimana. I ragazzi si devono adattare, pensare e ragionare di più, ma cercando di dare la semplicità alle cose. Non ho voluto mandare messaggi invadenti perchè non è il momento, piuttosto ho voluto semplificare il nostro gioco”.

Infine, cosa vuole vedere assolutamente domani?

“Voglio vedere che i ragazzi facciano quello che abbiamo provato in allenamento. Abbiamo sperimentato qualcosa di diverso e lo voglio vedere nel più breve tempo possibile”.

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