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Pelizzoli: “ Torno a casa per riscattarmi”

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I tifosi bergamaschi hanno ancora negli occhi le prodezze diun enfant prodige che esordì in A alla Scala del Calcio  contro il Milan indossando la maglia dell’Atalantail 5 novembre del 2000 non ancora ventenne. Da terzo portiere nerazzurro IvanPelizzoli sorpassò nelle gerarchie Fontana e Pinato e l’anno successivo spiccòil volo per la Capitale: in giallorosso arrivano una Supercoppa Italiana nel2001, l’esordio nella Nazionale di Trapattoni e un bronzo ad Atene nel 2004 conla selezione Olimpica. Poi le traversie della Roma lo traghettano verso l’annoe mezzo a Reggio Calabria e nel gennaio 2007 arriva la scelta in direzioneRussia: Ivan, nome che da quelle parti evoca frammenti di storia, sceglie la Lokomotiv. Ma dopodue anni e mezzo tra nostalgia dell’Italia e incomprensioni nella terra degliZar il portiere di Curno ha scelto l’AlbinoLeffe per l’operazione – rilancio.

Verrebbe da dire... “bentornato a casa”

E’proprio cosi, adesso è tutto nelle mie mani. Ho voluto l’AlbinoLeffeperché l’AlbinoLeffe si è mostrata la società più concreta nell’interessamentoal sottoscritto. Dopo il periodo russo avevo voglia di tornare nel mio paese efarlo a due passi da casa in un ambiente ideale per lavorare al meglio è ilmassimo.

Eppure sembrava che il tuo destino fosse la serie A …

Quelle erano solo voci e nulla più.  Non sono mai stato contattato direttamente eadesso sono felice di essere qui. L’ultimo è stato un periodo molto difficile perchésono stato spedito in tribuna senza spiegazioni, ma adesso voglio lasciarmialle spalle quella fase e ripartire.

Un bilancio dell’esperienza alla Lokomotiv?

I primi sei mesi li ho trascorsi in panchina per ledifficoltà d’ambientamento, la lingua e i metodi  molto diversi. Per circa un anno sono statotitolare e poi, come detto, all’improvviso sono stato escluso. Mi manca un po’ilritmo partita, ma non la condizione perché mi sono allenato costantemente conil preparatore atletico Vincenzo Pincolini (ex Milan, Parma e Nazionale n.d.r.)

E adesso l’AlbinoLeffe…

Non vedo l’ora di cominciare. Arrivo in una società moltoseria con le idee chiare, che soprattutto crede in me e dove peraltro ritrovocon piacere il mio compaesano Gabriele Perico. Ai tempi dell’Atalanta suo padreEugenio ci portava in macchina agli allenamenti a Zingonia.  


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