logo albinoleffe

Prima Squadra

Lo Sapevi Che... | 3 Curiosità sui prossimi avversari dell'#aL: il PORDENONE

A due giorni dall'ultimo match di campionato, che vedrà i ragazzi di mister Foscarini impegnati sul campo del Pordenone (sabato 22 aprile, ore 17.30), ecco alcune curiosità sulla società neroverde.

1) STORIA: Nato nel 1920 con la denominazione di Football Club Pordenone da una "costola" dell'Unione Sportiva (polisportiva cittadina fondata nel 1913 e attiva in varie discipline), è in termini di tradizione sportiva il terzo consorzio calcistico (dopo Udinese e Triestina) della regione Friuli-Venezia Giulia. Vanta quali maggiori successi della propria storia tre partecipazioni al campionato di Serie B (2019/20, 2020/21 e 2021/22), una Supercoppa di Serie C e uno Scudetto Serie D.
Nella Stagione 2017/18, sotto la guida di mister Leonardo Colucci, il Pordenone (che al tempo militava in Serie C) superò ben quattro turni di Coppa Italia eliminando anche una formazione di Serie A come il Cagliari. Agli Ottavi di finale affrontò l'Inter a San Siro, contro cui si arrese solo ai calci di rigore (a oltranza).

2) STADIO: Dallo scorso 5 marzo, il Pordenone disputa le proprie gare interne allo Stadio "Omero Tognon" di Fontanafredda (circa 10 km a ovest di Pordenone). L'impianto ha una capienza di 3.361 posti (suddivisi fra Tribuna Centrale e Vip, Gradinata e Settore Ospiti). È intitolato a Omero Tognon, centrocampista del Milan dal 1945 al 1956 (334 presenze e 2 gol in rossonero), che chiuse la carriera tra le fila del Pordenone, totalizzando in maglia neroverde 56 presenze e 1 gol (tra il 1956 e il 1958).

3) MASCOTTE: La mascotte ufficiale del club è il Ramarro: l'intuizione si deve al decano dei giornalisti locali, Gildo Marchi (detto "il maestro", scomparso nel 2004 all'età di 85 anni) che nei primi anni Sessanta soprannominò i neroverdi come i "Ramarri del Noncello". Anni dopo raccontò di essersi ispirato ai seguenti versi: "alle rive del Noncello, che sono scure e verdi e non dimentichiamo neppure che i ramarri, almeno allora, nel Noncello vivevano, e vivevano bene".

Questo sito web utilizza cookie per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consulta la nostra politica sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.