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Prima Squadra

Carletti si presenta: "Carichissimo, pronto a battagliare e a sudare la maglia per l'AlbinoLeffe"

Prime ore in bluceleste per Cristian Carletti. L'attaccante classe 1996, nativo di Cremona, approda alla corte di Zanica dopo un'ultima stagione trascorsa a metà tra Latina e Trento. Lui è pronto, carico e deciso, già a disposizione di mister Lopez e del suo staff in questa prima settimana di preparazione in corso a Zanica.

Nonostante avessi ricevuto anche altre offerte, l'AlbinoLeffe è sempre stata la tua prima scelta. Perché?

Perché si tratta di una società sana con una struttura importantissima, l'ideale per fare il calciatore. Quando lo scorso anno sono venuto a Zanica con il Trento, sono rimasto a bocca aperta. L'ambiente mi ha colpito. Per questo, non appena ho ricevuto la chiamata del direttore Obbedio, non ci ho pensato due volte

La Berretti alla Cremonese, il Trofeo Dossena vinto nel 2015 anche grazie ai tuoi gol. Poi la ripartenza dal basso: Terza categoria con l'Ariete di Bonemerse (squadra del suo paese di origine) e il maxi-salto in D con la Pergolettese, trampolino di lancio per la Serie B in maglia Carpi. Un percorso particolare, a tratti unico, fatto di tanti sacrifici e una sfida - con se stesso in primis - vinta.

È stata senza ombra di dubbio un'esperienza di vita che mi ha fatto crescere parecchio, perché quando ho scelto di "smettere" e andare a giocare in Terza categoria, ho iniziato anche a lavorare. Prima dando una mano a mio padre che faceva il camionista, poi come piazzalista. Per fortuna mi è stata data subito una seconda possibilità, che ho cercato di sfruttare al meglio. Quello che ho imparato è che nella vita non si deve mai mollare, perché magari l'opportunità che oggi non vedi davanti agli occhi, domani è lì pronta a essere colta. Bisogna solo farsi trovare pronti.

Qual è il miglior consiglio che daresti a un giovane calciatore - magari del vivaio bluceleste - che sogna di arrivare in Prima Squadra?

Lavorare e dare tutto se stesso, sempre. Poi ovviamente sono tanti i fattori che devono incastrarsi, l'importante però è essere convinti e consapevoli di aver dato il massimo.

Che tipo di giocatore sei?

Innanzitutto determinato. Mi piace battagliare in mezzo al campo e in area di rigore. E ovviamente, essendo un attaccante, amo far gol, è il mio lavoro. Sono destro e penso di cavarmela anche di testa. Per le mie qualità però, preferisco che a parlare siano gli altri, e soprattutto il campo.

Il tuo soprannome è il "Toro". Quando è nato?

Ai tempi delle giovanili della Cremonese. È stato un nomignolo che poi mi ha "seguito" per tutta la carriera. Mi piace, credo mi si addica e ormai mi ci sono affezionato.

Arrivi in bluceleste dopo due partenze importanti come quelle di Cocco e Manconi. Come ci si sente a raccogliere un'eredità del genere?

Parliamo di due giocatori che a Zanica hanno fatto benissimo. Di certo mi impegnerò al massimo, sudando sempre la maglia e cercando di ripagare al meglio la fiducia che l'AlbinoLeffe ha riposto in me.

Un messaggio ai tifosi blucelesti?

Vi aspetto allo Stadium presto, carichissimo per questa nuova avventura. Come giocatore e come squadra, cercheremo di migliorare sempre per regalare soddisfazioni importanti ai nostri sostenitori.

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