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Società

La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società
di Cesare Malnati


Non si capisce per quale motivo una squadra cominci a giocare a venti minuti dalla fine, quando sta sotto - indecentemente - per 2-0. Fino ad allora l'AlbinoLeffe a Grosseto aveva totalizzato tre corner in croce, senza mai tirare in porta nè da vicino nè da lontano. Il suo taccuino conteneva tre ammonizioni (Ruopolo, Piccinni e Passoni) e le gia avvenute sostituzioni (Cristiano per Piccinni nell'intervallo, e Hetemaj e Cia per Previtali e Ruopolo, dopo undici minuti).

E chissà mai che proprio queste ultime, le sostituzioni, abbiano avuto un peso decisivo nella metamorfosi. Fatto sta che poi la Celeste ha pareggiato in quattro minuti (Cellini e Bergamelli) e fissato un risultato ripensando al quale i toscani non potranno non provare l'insano istinto di spararsi un colpo di pistola alla tempia. Tanto più che essi stessi, nelle sembianze dell'appena subentrato Alfageme, hanno pure colpito un palo a portiere strabattuto al secondo minuto di recupero. Stretta la mano in segno di solidarietà allo stralunato Elio Gustinetti, che dalla panchina dei padroni di casa ha dovuto assistere a tutto ciò, veniamo a noi. Si spera che quanto accaduto in questa irripetibile gara sia d'insegnamento. Siamo anzi certi che Mondonico - sebbene in tribuna per la squalifica - abbia capito tutto.

L'AlbinoLeffe, come già scritto a suo tempo, è, nella sua versione tradizionale, PRE-VE-DI-BI-LE. In serie B non c'è difensore, per quanto distratto, che non sappia come giochino Ruopolo e Cellini. Sicchè, per questi due, hai voglia d'esser bravi: conoscendone i movimenti (uno viene incontro, l'altro cerca la profondità) sin troppo facile risulta anestetizzarli. Sarà un caso, tuttavia, appena s'è cambiato, due gol e un'occasionissima (Laner in leggero ritardo). Ora, non è che la colpa, naturalmente, sia di Ruopolo, che tecnicamente è anzi uno dei più forti. E non sta all'articolista trovare la soluzione. Però Cellini, per esempio, più vicino alla porta mica ci sta male. Senza contare che Laner ha potuto finalmente giocare dentro al campo, facendo valere i suoi chili e i suoi centimetri, mentre invece col solito modulo l'altoatesino, pur se qualche volta s'accentra, non garantisce la stessa presenza in zona nevralgica. Stesso discorso di peso a favore del finlandese.

Ecco perchè s'è premesso che sicuramente Mondonico ha capito tutto e approfondirà questi e altri spunti, soprattutto dopo aver constatato lo scempio di una formazione presentata nel primo tempo con un 4-4-2 di facciata che anche nostra nonna a digiuno di pallone non avrebbe potuto non connotare come un 5-3-1-1, forte - si fa per dire - della seguente linea di retroguardia: Perico-Garlini-Bergamelli-Luoni-Piccinni. Quali proposte potevano venire da un simile schieramento? Il bello è stato che Pichlmann, da solo in mezz'all'area, aveva potuto eludere di testa tutti costoro, al 45', per un vantaggio maremmano  che era chiaro sarebbe stato solo una questione di tempo. Poi il raddoppio di Mora con una palombella da lontanissimo e le mosse di Mondo che, nel preciso momento in cui le disponeva, stava probabilmente pensando che peggio di così ...

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